‘Ndrangheta: operazione “Pandora”, cadono accuse su due omicidi
Le accuse relative a due omicidi cadute, la condanna di un imputato per tentato omicidio e porto illegale di arma, e tre coimputati completamente assolti. Si è concluso così, oggi a Catanzaro, - scrive l'Agi - il processo alle quattro persone coinvolte nell'operazione denominata "Pandora", portata a termine nel novembre 2009 dalla polizia di Crotone e diretta contro presunti affiliati alle cosche di 'ndrangheta Arena e Nicoscia di Isola di Capo Rizzuto (Kr), chiamati a rispondere di tre gravi fatti di sangue avvenuti nel Crotonese.
I giudici della Corte d'assise (presidente Giuseppe Neri, a latere Domenico Commodaro) hanno inflitto 13 anni di reclusione a Pasquale Manfredi (difeso da Giancarlo Pittelli e Salvatore Staiano), riconosciuto colpevole di del tentato omicidio del boss di Isola Capo Rizzuto, Carmine Arena, e delle contestazioni in materia di armi legate a quell'accusa. Manfredi è stato però assolto dai capi d'accusa relativi agli omicidi dello stesso Arena, assassinato a colpi di bazooka il 2 ottobre 2004, e di Pasquale Tipaldi, ucciso a Isola Capo Rizzuto il 24 dicembre 2005. Scagionati dalle medesime accuse, e sempre "per non aver commesso il fatto", i coimputati Michele Pugliese (difeso da Gregorio Viscomi e Staiano), Paolo Corda (difeso da Viscomi), Antonio Gualtieri (difeso da Staiano). Per tutti è così svanito lo spettro della condanna all'ergastolo, chiesta dal pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Pierpaolo Bruni lo scorso 12 luglio.
Con l'operazione Pandora gli investigatori ritengono di aver fatto luce su un decennio di vita criminale sul territorio di Isola Capo Rizzuto, compresa la sanguinosa faida tra le famiglie Arena e Nicoscia, i numerosi imputati sono stati accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsioni, traffico di stupefacenti, danneggiamenti, e reati in materia di armi, nonché di omicidio. Per i molti imputati che hanno scelto il rito abbreviato la sentenza è arrivata il primo luglio 2011 con 14 condanne e 12 assoluzioni - Paolo Corda, Antonio Gualtieri e Michele Pugliese sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 6 mesi, 8 anni e 10 anni per le altre contestazioni a loro carico diverse da quella di omicidio.