Cisal, Vibo: Scopelliti nomini subito un Dg all’azienda sanitaria
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Filippo Curtosi:
Il Governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, deve nutrire più rispetto per la sanità pubblica vibonese perché se persevera sulla cultura del commissariamento dell’Azienda Sanitaria Provinciale vuol dire che guarda con scarsa attenzione alla grave problematica che investe questo delicato settore della vita pubblica.
Non si spiega diversamente la scelta di queste ultime ore che registra la chiamata alla guida dell’Asp di Maria Pompea Bernardi, calabrese di origine, dirigente presso l’Azienda ospedaliera universitaria di Parma, peraltro non iscritta nell’elenco dei Dg della Calabria. D’altra parte ci sembra sia legittimo che i cittadini vibonesi si chiedano perché il Governatore non attinge alla esistente graduatoria dei direttori generali e quali siano gli impedimenti.
Chi si attendeva che dopo l’attesa scadenza del mandato della Commissione del ministero dell’Interno che non ha dato, assurdamente, alcun conto “pubblico” sull’operato, venisse restituita la gestione ordinaria, è rimasto deluso. Crediamo che ai cittadini vibonesi farebbe piacere apprendere, almeno dal Presidente della Commissione Salute della Regione Calabria, Nazzareno Salerno, il bilancio dell’attività espressa dalla terna nominata dal Viminale.
Dopo le valigie di Vincenzo Indolfi, Rosanna Bonadies e Marco Serra che, dunque, non hanno lasciato un buon ricordo, la nomina del dirigente regionale del dipartimento della salute, Bruno Zito, interrotta appena dopo 15 giorni, arriva Maria Pompea Bernbardi.
Una scelta, quest’ultima, che avvia ombre e dubbi e che i cittadini vibonesi hanno tutto il diritto di capire non fosse altro che per dare fiato alla speranza di poter contare su una normale ripresa dell’attività degli ultimi anni, al centro di cicloni e strascichi giudiziari che ne hanno minato la credibilità, oltre che la necessaria funzionalità. Giuseppe Scopelliti ha il dovere di spiegare il perché di queste scelte e di questi ritardi sulla opportunità di restituire l’iter di tutti i giorni alla sanità pubblica vibonese. Anche a chi non è addetto ai lavori è sembrato di capire che la scelta del nuovo Direttore Generale non cadrà su chi occupa le caselle dei manager in lista di attesa.
Decisione discutibile se è vero che si tratta di dirigenti che hanno i titoli per aspirare anche se torna legittima e discutibile la considerazione di lasciare fuori gioco chi nel passato ha avuto in qualche modo a che fare con la gestione dell’Azienda sanitaria provinciale vibonese. Ma torniamo all’argomento di fondo per rilevare che il Governatore della Calabria non deve allontanarsi dalla valutazione di alcune inderogabili necessità che aiutano a capire prima e a risolvere poi il grave stato di salute in cui imperversa da anni la sanità pubblica vibonese.
Alla poltrona più scottante del secondo piano degli uffici di Palazzo ex Inam va, infatti, assicurata la presenza di un dirigente esperto in materia e capace di garantire l’avvio di un nuovo processo di recupero della stabilità e governabilità dell’Ente che passa attraverso la riorganizzazione dell’Asp e soprattutto del nuovo presidio ospedaliero. La condizione in cui vive l’Asp avverte che non sarebbero ammesse scelte politiche non connesse alle reali esigenze del territorio anche se la vigilia delle elezioni politiche rappresenta una fase piuttosto ghiotta per lo stesso Governatore che sarà portato a nominare Direttore Generale un nome pronto a rispondere alle sue intervenute “esigenze” politiche.
Secondo la Cisal Giuseppe Scopelliti prestandosi a questo gioco finirebbe col tradire le attese di una popolazione che fino ad oggi gli ha dimostrato fiducia nei fatti e non soltanto nelle occasioni elettorali. La nomina del nuovo Direttore Generale dell’Asp di Vibo Valentia rappresenta una scelta troppo responsabile se si pensa che manca una guida seria e concreta dal momento in cui è andato via, mediante una scelta inconcepibile, Rubens Curia che secondo l’opinione pubblica ha ridato, con la sua direzione, una impronta di possibile recupero della condizione sanitaria vibonese.