Carlo Guccione interviene sull’allagamento degli scavi di Sibari

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“L’esondazione del fiume Crati si poteva evitare e l’allagamento degli scavi di Sibari poteva essere scongiurato se solo si fossero prestate maggiore attenzione ed ascolto alle incessanti e continue comunicazioni, ripetute anche negli ultimi giorni, dei sorveglianti idraulici che, proprio in quell’aria interessata all’esondazione del Crati, avevano segnalato l’occupazione delle golene per la presenza di coltivazioni di vario genere e di una folta e rigogliosa vegetazione”.

E’ quanto afferma, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione.

“Ancora una volta, purtroppo –prosegue Guccione- le schede di “allerta” trasmesse dai nostri sorveglianti idraulici sono rimaste lettera morta, senza che nessun incaricato dell’Afor, l’ente che gestisce questo delicato e importante servizio, abbia sentito la necessità di assumere e trasmettere i dati nel sistema informativo istituito per legge, essenziale a qualsiasi attività di prevenzione del rischio idrogeologico e, principalmente, di salvaguardia dell’incolumità delle popolazioni calabresi. Il servizio, tra l’altro, prevede per legge non solo la trasmissione dei dati delle criticità, ma anche l’allertamento di tutti gli enti preposti (Arpacal, Protezione Civile, Regione) perché vengano immediatamente predisposti gli interventi necessari a prevenire il rischio idrogeologico e a segnalare incombenti esondazioni dei fiumi.

Ancora una volta, così come è accaduto per la tragedia del camping “Le Giare” alle porte di Soverato, il cui pericolo era stato segnalato per tempo dai sorveglianti idraulici a cui, anche in quell’occasione non fu dato nessun ascolto, tutto ciò non ha funzionato e gli scavi di Sibari sono stati sommersi dall’acqua e dal fango. Perché? Chi risponderà di tutto questo?”.

“Nel corso di questi anni –aggiunge il Consigliere regionale del Pd- abbiamo più volte denunciato con forza, arrivando perfino ad interessare il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che questo servizio, svolto con grande sacrificio e abnegazione solo tre volte a settimana dai nostri sorveglianti idraulici, che alcune volte sono perfino costretti ad anticipare di tasca propria i soldi per l’acquisto della benzina per raggiungere i loro posti di lavoro, andava riorganizzato, assicurando la sorveglianza sette giorni su sette e potenziando il sistema di trasmissione dei dati di allertamento attraverso un’organizzazione capace di gestire le informazioni e di predisporre immediatamente gli interventi di controllo, monitoraggio e manutenzione dei corsi d’acqua.

Un’altra occasione è stata sprecata sulla pelle dei calabresi! Nella nostra regione poteva essere scritta una pagina nuova e diversa di efficienza e di capacità di governo, ma coloro che fanno sempre finta di non vedere e di non sentire, pur avendo la responsabilità di poter intervenire, non l’hanno fatto. Più volte il Consiglio regionale ha avuto modo di interessarsi di queste questioni su sollecitazione di numerose interrogazioni presentate dal sottoscritto ma, ogni volta, gli impegni assunti in Aula da chi governa la Calabria, non hanno avuto alcun seguito”.

“A noi –conclude Guccione- non interessa stilare la classifica delle responsabilità, ma gli atti e le iniziative da noi intraprese in questi due anni e mezzo su questa delicata questione parlano chiaro e dimostrano che avevamo visto giusto chiedendo, per tempo, misure ed iniziative legislative atte a scongiurare situazioni come quella verificatasi nei giorni scorsi negli scavi archeologici di Sibari, il cui valore storico è universalmente riconosciuto”.