Vibo, Cisal: una commissione per valutare lo stato dell’Alaco
"Gli sviluppi legati alla grave vicenda dell’Alaco meritano una severa, accorta e responsabile riflessione perché non ci sembra giusto che ancora una volta siano le popolazioni del territorio vibonese a pagare il prezzo della disattenzione, insensibilità e scarsa capacità organizzativa e decisionale delle autorità competenti". E' quanto sostiene in una nota la Cisal di Vibo Valentia.
"Non è la prima volta, purtroppo - continua la nota - che la Cisal in seguito al ripetersi di eventi come quelli verificatisi nei giorni scorsi, che diffondono allarme e panico tra la stessa popolazione, pone, inevitabilmente, sul banco degli accusati Sorical, Arpacal, Asp e Comune di Vibo Valentia, rei di aver creato una forte e pericolosa situazione di disagio e difficoltà su tutto il territorio.
Situazione, peraltro, non più tollerabile e che induce a cambiare, una volta per tutte, l’odierno sistema di interpretazione di problemi come questo dell’invaso dell’Alaco.
Per la Cisal è arrivato il momento di cambiare pagina ed assicurare la dovuta tranquillità alla popolazione, invitando, prioritariamente, l’autorità giudiziaria ad individuare le responsabilità su quanto accaduto a tutt’oggi e conseguentemente promuovere una nuova politica di controllo dell’approvvigionamento dell’acqua potabile.
L’assenza di un responsabile e severo controllo del delicato settore non può che confermare l’incapacità, soprattutto, dell’Amministrazione comunale di Vibo Valentia ad offrire garanzie di sicurezza alla salvaguardia della salute pubblica.
Atteggiamento reiterato nel tempo e che non può non portare, inevitabilmente, alla necessità di chiedere a sindaco e giunta di dimettersi dall’incarico.
La Cisal, che condivide in pieno il teorema espresso in merito al problema dall’ex assessore all’ambiente della Regione Calabria, Silvio Greco, avverte che su questa vicenda è necessario affidarsi ad una proposta innovativa che non può non passare dalla opportunità di procedere alla costituzione di una apposita Commissione capace di esercitare il più responsabile e severo controllo sull’attuale sistema di approvvigionamento idrico.
Considerato che lo stato della prevenzione in materia è zero e onde evitare che il problema diventi reiterato nel tempo, il Commissario prefettizio della Provincia, Mario Ciclosi, sentito il parere del Prefetto dott. Michele di Bari, potrebbe procedere alla nomina della predetta Commissione composta, oltre che dall’assessore al ramo della città capoluogo anche da un rappresentante per parte di Prefettura, Arpacal e Ufficio prevenzione dell’Asp, integrato da un cittadino del territorio, in rappresentanza della popolazione.
Compito della Commissione dovrebbe essere quello di verificare, periodicamente, proprio in sede di prevenzione, sollecitando gli esperti, lo stato di salute dell’invaso non mancando di pensare, tra l’altro, allo studio di un nuovo e complessivo progetto di risanamento del sistema idrico, seppur oneroso.
E’ un modo - conclude la Cisal - per tranquillizzare doverosamente la popolazione, scongiurare i periodici attentati alla salute pubblica e favorire una gestione più responsabile dell’approvvigionamento idrico".