Falso e truffa, chiesto il rinvio a giudizio per due avvocati

Catanzaro Cronaca

La Procura della Repubblica di Catanzaro ha chiesto il rinvio a giudizio per due avvocati indagati per falso e truffa nell'ambito di uno dei filoni d'indagine su presunti raggiri che sarebbero stati realizzati falsificando le firme apposte a mandati per intentare cause di risarcimento contro grossi enti, in questo specifico caso la Telecom. I due lgali, nel dicembre del 2011 furono destinatari di un avviso di conclusione delle indagini emesso dal sostituto procuratore titolare del caso, Domenico Guarascio, anche nei confronti del direttore dell'ufficio postale di Guardavalle Marina (Catanzaro) indagata per riciclaggio.

LE INDAGINI, partite come in altre occasioni da una segnalazione della Telecom, avrebbero svelato agli inquirenti il meccanismo fraudolento già ricostruito nei mesi precedenti in altri filoni d'inchiesta, in base al quale i legali indagati avrebbero realizzato falsi mandati, a margine dei quali sarebbero state apposte firme apocrife di ignari utenti della Telecom, per intentare cause civili contro la società finalizzate ad ottenere dei risarcimenti per vari motivi, dando così il via a giudizi che si svolgevano davanti ai Giudici di pace di Davoli e Badolato, nel catanzarese.

In seguito, sempre secondo le accuse, gli indagati avrebbero intascato i risarcimenti liquidati da Telecom incassando presso l'ufficio postale di Guardavalle Marina i relativi assegni. A fine marzo del 2011 per fatti analoghi erano stati raggiunti da un avviso di conclusione indagini, emesso dal sostituto procuratore Simona Rossi sulla base delle indagini degli uomini della Sezione di pg della Polizia di Stato, altri 16 avvocati che operano tutti nella zona del Soveratese: 3 a Montepaone, 2 a Gagliato, 5 a Chiaravalle Centrale, 2 a Cardinale, 2 a Soverato, 1 a Satriano, e 1 a Catanzaro, nell'ambito di un procedimento nato a seguito dell'anomalo intasamento dell'attività dell'ufficio del giudice di pace di Chiaravalle, sommerso da cause intentate per ottenere risarcimenti dall'Enel.

In quell'occasione si apprese che le investigazioni sarebbero proseguite per le verifiche su altre cause sospette, intentate anche contro Telecom Italia e Italgas, ed in effetti a stretto giro, agli inizi di maggio, altri due avvisi di conclusione indagini furono notificati ad altrettanti professionisti residenti a Soverato, per attività svolte a Chiaravalle Centrale e Badolato, per presunti falsi mandati relativi alla citazione a giudizio della Telecom. Per i legali coinvolti nella tranches d'indagine in questione si attende ora la pronuncia del giudice dell'udienza preliminare, che deciderà se e chi mandare sotto processo dopo il confronto in aula fra la pubblica accusa e la difesa, rappresentata dall'avvocato Sergio Calipari. (AGI)