Vibo, scarso organico giudiziario. Cavallaro (Cisal) scrive al Csm
La Cisal ha fatto suo il grido d’allarme lanciato dal Presidente del Tribunale Roberto Lucisano e dal Procuratore della Repubblica Mario Spagnuolo sulla precaria situazione dell’organico giudiziario.
Il Segretario Generale Francesco Cavallaro ha, infatti, trasmesso al Consiglio Superiore della Magistratura una comunicazione nella quale invita il vertice di Palazzo dei Marescialli a prestare più attenzione di quanto ne sia stata riservata fino ad oggi sulla condizione di vivibilità del territorio della provincia di Vibo Valentia.
“Che l’organico che opera in tutte le sue articolazione presso la sede del Tribunale di Vibo Valentia sia al collasso – scrive il leader della Cisal al Csm - è un fatto che preoccupa non poco i cittadini vibonesi consapevoli tutti della necessità di vedere assicurata al territorio una sorta di vigilanza giudiziaria capace di fargli dormire sonni tranquilli.
La preoccupante escalation della iniziativa malavitosa che la magistratura vibonese continua ad affrontare con sempre rinnovato impegno e qualità d’intervento merita, da parte del Consiglio Superiore della Magistratura, una più severa e responsabile presa di coscienza utile a garantire la migliore attività giudiziaria su un territorio minato, ogni giorno di più, dall’imperversare di una criminalità che manifesta i propri interessi su ogni tipo di attività pubblica e privata.
D’altra parte la notevole mole di lavoro esercitata dagli uffici giudiziari di Corso Umberto I e Via Lacquari – aggiunge il Segretario Generale della Cisal - non può sfuggire all’attenzione del massimo organo giudiziario del Paese che proprio per queste acquisite conoscenze ha il dovere di intervenire, tempestivamente, per potenziare adeguatamente un organico non più in grado di fronteggiare l’avvilente susseguirsi di azioni criminali.
Come dichiarato dal Presidente del Tribunale, dott. Roberto Lucisano, nel corso di una riunione tecnica di coordinamento delle forze di Polizia convocata dal Prefetto dott. Michele di Bari, la scopertura dell’organico tra i giudici è pari al 60% e questo impedisce di rendere un servizio efficiente ai cittadini in concomitanza con l’arrivo di numerosi e gravi procedimenti a carico di presunti esponenti della criminalità organizzata.
Difficoltà, peraltro, condivise dallo stesso Prefetto dott. Di Bari che non ha mancato di offrire il suo pieno sostegno verso l’adozione di misure urgenti.”
La nota di Francesco Cavallaro al Csm si conclude con un appello a “guardare con estrema attenzione al qualificato impegno assunto dagli operatori di giustizia che fino ad oggi hanno garantito grande e incommensurabile serietà professionale allo svolgimento di una attività abbastanza intensa, densa di sacrifici, e che ha sempre incontrato il consenso dei cittadini”.