Cultura del cibo, Fiorita: studenti contro le mafie
Si sono sporcate le mani di farina per impastare il pane da cuocere nel forno a legna; si sono alzate le maniche per mungere le mucche e si sono sollevate sulle punte dei piedi per raccogliere le arance dai rami più alti; hanno visto da vicino dove nasce l’uva dalla quale, con un metodo secolare, si produce il Moscato di Saracena; hanno fatto colazione con i pastori; hanno assaporato le piccole lenticchie di Mormanno, il gelato prodotto da Callipo con materie prime del territorio e la melata di bosco delle Serre; hanno visto come si prepara il morzello, tesoro culinario del catanzarese e come si insacca “u sacchiettu”, a Longobucco; hanno ballato al ritmo della chitarra battente suonata da Zu Turuzzu Cariati e hanno scoperto che la Calabria ha la sua nocciola; hanno preso il sole e fatto il bagno a mare e sentito raccontare la storia dell’antenato della famiglia Amarelli, nota in Italia e all’estero per la sua liquirizia, e del matematico Lilio, nativo di Cirò, Città del vino, al quale si deve la riforma del calendario; sono rimaste incantate dalla bellezza delle chiese, dei monumenti, dei luoghi e dei paesaggi e si sono lasciate affascinare dall’unicità del Codex Purpureus.
Identità enogastronomica, produzioni tipiche, piatti della memoria e cultura del cibo di qualità. 27 nuove ambasciatrici nel mondo promuovono la Calabria, buona da mangiare.
Sono le studentesse dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Bra (Cn) che dopo la cinque giorni, ospitata nei territori, dall’8 al 13 aprile scorsi, e promossa dalle condotte Slow Food Sibaritide Pollino, Soverato versante jonico e Catanzaro, hanno lasciato la regione per raggiungere le nuove destinazioni previste dal Master in food culture and communications.
Una Calabria da 10 e lode. Il tour enogastronomico, tra le eccellenze nei territori nei quali sono stati accompagnati dai fiduciari e rappresentanti dei sodalizi della chiocciolina rossa, è stato promosso, dalle aspiranti enogastronome, a pieni voti.
Condivisione e passaparola. Le laureande in Scienze Gastronomiche – dichiara il Presidente di Slow Food Calabria Nicola Fiorita- sapranno portare nei loro paesi si provenienza (America, Australia, Corea del Sud, Inghilterra, Austria ecc), l’esperienza gustosa vissuta qui in Calabria, durante la quale hanno potuto e saputo cogliere oltre all’aspetto prettamente enogastronomico, anche quello più sociale e di promozione della legalità. Sono state accompagnate, infatti, anche presso i campi confiscati alla mafia. La cultura del cibo – abbiamo trasferito loro questa nostra convinzione, conclude - può essere antidoto alla cattiva pratica della criminalità.