Ordine Medici di Catanzaro: discorso del Presidente all’assemblea annuale
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il discorso del Dr. Vincenzo Ciconte, Presidente dell'Ordine dei medici Chirurghi ed Odontoiatri della provincia di Catanzaro, in occasione dell'assemblea annuale degli iscritti che si è tenuta ieri pomeriggio nella sala convegni dell'Hotel Guglielmo di Catanzaro:
“Colleghe e colleghi,
il rito annuale del nostro incontro concerne l’approvazione del bilancio consuntivo del 2012, il conferimento della medaglia per il raggiungimento dei quarantacinque anni di laurea ed il giuramento di Ippocrate da parte dei neo laureati. Sono passaggi inevitabili che congiungono generazioni diverse, ma sempre animate dalla stessa passione per la medicina e le sofferenze degli altri. Ringrazio quindi voi tutti e le vostre famiglie, per la vicinanza e l'attaccamento dimostrati con la vostra presenza all'annuale appuntamento dell'Assemblea ordinaria.
Mi piacerebbe ricordare, a me stesso prima, e a tutti noi, quale sia il ruolo dell’Ordine professionale: un organo di diritto pubblico, terzo e tecnico, finalizzato all’autoregolamentazione per il bene della cittadinanza, che svolge un ruolo insostituibile nella salvaguardia della salute pubblica e della professione medica.
L’articolo 32 della nostra Costituzione recita “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
La professione medica, pertanto, è incentrata sulla tutela di un diritto inviolabile, che impone al medico di possedere e mantenere nel tempo i requisiti tecnici e deontologici necessari per renderlo idoneo a svolgere il ruolo che gli è proprio: anche la legge dello stato (138/2011) ha sancito che l’Ordine deve vigilare sulla formazione del medico, nonostante ciò fosse già previsto dal nostro Codice Deontologico. Pertanto è evidente che mediante l’obbligatorietà della formazione professionale l’Ordine, istituzionalmente, si rende garante della tutela della salute del cittadino sia in quanto tale sia in quanto facente parte della collettività.
Non vi è dubbio che il rafforzamento del ruolo del nostro Ordine professionale sia inderogabile, e sembrava ormai in via di approvazione il cosiddetto Balduzzi bis. La fine anticipata della precedente legislatura non ha consentito la riforma dell’ordinamento, delle funzioni e dei compiti della nostra istituzione professionale. In esso veniva rafforzato il ruolo di verifica della qualità della professione, e dei principi deontologici alla base di una eventuale azione disciplinare. Tali principi appaiono fondamentali per conferire con maggiore incisività all’Ordine quel ruolo di funzione ausiliaria dello Stato, di garanzia dell’interesse pubblico in merito alla tutela della salute. Inoltre lo ritengo un passaggio necessario e indilazionabile per garantire lo sviluppo della nostra professione e, più in generale delle professioni sanitarie, in sintonia con i grandi cambiamenti della medicina, della sanità e del nostro Paese…”
(Per leggere interamente il discorso scaricare l’allegato)