Truffe: sette persone arrestate dai carabinieri nel reggino

Reggio Calabria Cronaca

Sette persone sono state arrestate dai carabinieri di Palmi, nel reggino, che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere della locale Procura della Repubblica. I sette devono rispondere, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, ricettazioni, falsità in scrittura privata e sostituzione di persona. I dettagli sull'indagine, denominata "Non solo moda", saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che sarà tenuta nella sede della Procura della Repubblica di Palmi dal Procuratore Capo, Giuseppe Creazzo, alle ore 10.30.

h 11.46 | Truffavano aziende che operano nel settore della moda, delle autovetture di lusso e dei gioielli. Per questo motivo sono finiti in carcere questa mattina sette persone quasi tutte residenti nel Reggino. Si tratta di Salvatore Condello, 33 anni, ex assessore del Comune di Gioia Tauro (Rc); Claudia Carmelina Pisante, 33 anni, entrambi di Palmi; Gaetano Condello, 40 di Gioia Tauro, Francesco Sgrò, 39 anni di Melito Porto Salvo, Andrea Torre, 40 anni di Gioia Tauro, tutti destinatari della misura di custodia cautelare in carcere firmata dal gip del Tribunale di Palmi Gaspare Spedale. Sono finiti ai domiciliari, invece, i Domenico Antonio Pisante, 32, e Rosanna Pugliese, di 31. Infine, a Maria Concetta Limardo, di Limbadi nel Vibonese, è stata applicata la misura cautelare dell'obbligo di dimora nel comune di residenza. Tutti sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe, ricettazione e reati contro il patrimonio. Gli indagati acquistavano merce che non pagavano o pagavano con assegni rubati o contraffatti. Le indagini sono state svolte dai carabinieri della stazione di Palmi, e coordinate dalla procura di Palmi. I particolari dell'operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa in procura. Presenti il procuratore capo di Palmi Giuseppe Creazzo, il tenente colonnello del comando provinciale dei carabinieri Carlo Pieroni, il comandante della compagnia di Palmi, Maurizio De Angelis, e il maresciallo Dario Giampapa. Nella stessa operazione sono state sequestrate 5 attività commerciali e due conti correnti intestati agli arrestati e ritenuti proventi delle attività illecite. Il valore dei beni sequestrati è in corso di quantificazione.

C'è anche un ex assessore comunale tra le sette persone arrestate questa mattina dai carabinieri di Palmi, nel reggino, e accusate di avere truffato aziende che operano nel settore della moda, delle autovetture di lusso e dei gioielli. È Gaetano Condello, 40 anni, originario di Rosarno, ma da tempo trasferitosi a Gioia Tauro. E proprio nella città del porto, fino all'agosto dello scorso anno, sedeva nella giunta comunale guidata dal sindaco Renato Bellofiore, da poco passato nelle file del Pd, ma che alle elezioni era alla guida di una lista civica, "Cittadinanza democratica". Condello aveva, tra l'altro, la delega alle Attività produttive ed è molto conosciuto non solo a Gioia Tauro, ma anche in provincia perché riveste un ruolo di primo piano all'interno della compagine societaria della "Viola", la squadra di basket di Reggio Calabria.

L'associazione criminale, secondo quanto reso noto, avrebbe operato nell'intero territorio nazionale, compiendo una considerevole sequenza di azioni criminose, prevalentemente truffe in danno di note aziende operanti nel settore della moda, delle autovetture di lusso, dei gioielli, realizzando considerevoli profitti talora reinvestiti in attività illecite. Il modus operandi dell'associazione spaziava dall'utilizzo di false generalità, di utenze telefoniche intestate a prestanome e di assegni privi della copertura finanziaria fino alla stipula di falsi contratti e fideiussioni. Nell'ambito della stessa operazione, un'altra persona è stata sottoposta alla misura cautelare dell'obbligo di dimora nel comune di residenza. Sono ancora in corso le operazioni di sequestro di 5 attività commerciali e 2 conti correnti, intestati agli arrestati e ritenuti provento delle attività illecite del gruppo. (Agi)