Crotone, la Polizia salva una minorenne dal suo presunto aguzzino
A seguito dei riscontri effettuati grazie alle indagini condotte dal personale della questura, coordinato dal Commissario Capo Francesco Muraca, con l’importante collaborazione della Squadra Mobile e dell’Ufficio minori, nella giornata di ieri, il GIP presso il Tribunale per i Minorenni di Catanzaro, su richiesta della Procura dei Minori dello stesso capoluogo, ha disposto la misura cautelare del collocamento in comunità nei confronti di un minore, ritenuto responsabile dei reati di stalking, violenza sessuale, sequestro di persona ed altro.
La storia ha avuto inizio a fine aprile, quando la Polizia di Stato, Sezione Squadra Volanti, è intervenuta in una zona centrale della città di Crotone, dove era stata segnalata una aggressione. Sul posto gli Agenti constatavano la presenza di una giovane donna e della propria figlia minore, la quale, poco prima, era stata aggredita, picchiata e ingiuriata dall’ex fidanzato, anch’egli minorenne. Dopo essersi recata in ospedale, alla minore venne riscontrato un trauma cranico minore e una contusione alla coscia destra.
Solo a seguito di un’estenuante opera di convincimento operata dal personale di polizia, la giovane ha deciso di sfogare tutto il suo malessere, raccontando nei dettagli la situazione che la vedeva vittima da diverso tempo del proprio fidanzato. Da circa tre anni frequentava un suo coetaneo, M.A. di 17 anni, con il quale aveva intrattenuto una relazione sentimentale, ma di frequente, all’insaputa dei genitori, veniva picchiata per ragioni di gelosia e costretta, nonostante si rifiutasse, a praticare con lo stesso rapporti sessuali.
Addirittura la giovane avrebbe raccontato che il giorno del suo 14° compleanno, il minore avrebbe preteso da lei un rapporto sessuale completo che non fu consumato quel giorno solo a causa dei dolori che la ragazza aveva sofferto nell’occasione. Da quel momento la vittima, nonostante i rifiuti, avrebbe dovuto concedersi sessualmente ogni qualvolta il fidanzato ne avesse avuto voglia.
Negli ultimi tempi, il presunto aguzzino avrebbe preteso anche di riprendere i rapporti con il proprio tablet e di fronte al diniego avrebbe scatenava tutta la sua ira. La ragazzina ha dichiarato inoltre che a seguito delle vessazioni subite aveva deciso finalmente, nonostante fosse stata in una circostanza addirittura sequestrata e minacciata con una pistola, di lasciare il proprio ragazzo.