Corbelli: “Domiciliari a Franco Morelli è un atto di giustizia umana”

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Franco Corbelli

Esprime "grande soddisfazione" e giudica la concessione degli arresti domiciliari a Franco Morelli (condannato in primo grado, nel febbraio scorso, dal Tribunale di Milano, a 8 anni e 4 mesi di reclusione) "un atto di giustizia giusta e umana", il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che dal momento dell'arresto del consigliere regionale del Pdl (il 30 novembre 2011) si e' ininterrottamente (e quasi da solo) battuto per difendere l'uomo politico calabrese e per chiederne in piu' occasioni la scarcerazione o in almeno i domiciliari per motivi di salute. L'ultimo appello di Corbelli e' del 14 aprile scorso, quando aveva chiesto ai giudici di Milano di concedere, in attesa del processo d'appello, gli arresti domiciliari a Morelli, cosi' come e' giustamente stato fatto per i giudici Giusti e Giglio. Perche', chiedeva Corbelli, viene tenuto e dimenticato in un carcere (quello di Opera), come un sepolto vivo, un uomo, perbene, generoso, di grande fede, oggi irriconoscibile, malato e oramai distrutto insieme alla sua famiglia? La concessione degli arresti domiciliari a Morelli e' una piccola vittoria di chi, come Diritti Civili, si e' sempre battuto a favore di quest'uomo, chiedendone a piu' riprese la scarcerazione. Non mi sono mai ne' fermato, ne' arreso in questi 18 mesi di detenzione di Morelli. Voglio ricordare che Franco Morelli, condannato a 8 anni e 4 mesi, e'¨ lo stesso che in tutti questi anni e' stato sempre vicino al Movimento Diritti Civili e ci ha consentito, con il suo disinteressato aiuto, quand'era capo di gabinetto del presidente della Regione Calabria, di scrivere una delle pagine piu' belle di solidarieta' : l'allestimento di un aereo umanitario carico di aiuti per i bambini poveri e malati dell'Etiopia che il 17 febbraio 2003 ho personalmente consegnato, all'aeroporto Fiumicino di Roma, all'ambasciatore Etiope in Italia. A favore di Morelli, per dire chi e', il 27 novembre dello scorso anno sono andato personalmente a testimoniare a Milano al processo insieme al vescovo di San Marco-Scalea, a preti, associazioni di volontariato, avversari politici (del Morelli). Purtroppo non sono bastate neppure queste importanti, significative, disinteressate testimonianze per fare assolvere Morelli. La mia battaglia garantista di verita' e giustizia per Morelli - conclude Corbelli - proseguira', sperando che il processo d'appello riconosca l'innocenza e la bonta' di quest'uomo".