Non sarà più espulsa nigeriana che rischiava lapidazione
Domani dovrebbe finalmente concludersi l'odissea giudiziaria di Kate Omoregbe, la giovane nigeriana di 34 anni che, dopo aver scontato una condanna per droga, ha chiesto asilo politico per poter restare in Italia evitando di tornare in patria dove si era rifiutata di sposare un uomo più grande di lei e per questo rischiava la lapidazione. Il giudice di sorveglianza del tribunale di Cosenza, Sergio Caliò, ha riconosciuto la non pericolosità della donna. Lo rende noto il leader di Diritti Civiti, Franco Corbelli. "L'udienza - afferma Corbelli - è fissata per domani mattina presso il Tribunale di Cosenza. Il giudice del Tribunale di sorveglianza di Cosenza deve valutare e decretare la non pericolosità della Omoregbe, che di fatto annulla e cancella definitivamente, in questo modo, il provvedimento di espulsione. Domani dovrebbe dunque essere scritta la parola fine a questa vicenda giudiziaria. Kate, che da una settimana ha trovato lavoro come badante, è stata ascoltata nei giorni scorsi, nell'istituto delle suore di Lodi che la ospita, da una funzionaria del Ministero della Giustizia e da una assistente sociale". "Ho tranquillizzato Kate, suor Rosalia e suor Anna Silvia, perché - conclude - e siamo convinti che tutto andrà bene e che domani il giudice di sorveglianza darà sicuramente una risposta positiva all'istanza della giovane nigeriana".