Il Fai di Catanzaro a le Castella e Capo Rizzuto
Interessante escursione Domenica 9 Giugno della Delegazione FAI (Fondo Ambiente Italiano) di Catanzaro e provincia nell’affascinante Isola Capo Rizzuto, nel crotonese. Isola Capo Rizzuto non è un’isola come il nome potrebbe far pensare, bensì un lungo promontorio. La sua fondazione pare sia stata voluta da una delle sorelle di Priamo, Astiochena, che volle un centro abitato presso il promontorio di Capo Rizzuto, limitrofo al tempio di Hera Lacinia che sorgeva nell’attuale Capo Colonna. Il suo nome deriva probabilmente dal greco Asulon, ovvero luogo sacro, dove l’uomo non può essere perseguitato. Con la trasformazione della scrittura greca in quella latina il nome divenne Isola.
In mattinata il gruppo ha visitato la famosa frazione Le Castella, con partenza in battello dal grazioso porticciolo turistico alla scoperta degli unici e suggestivi fondali marina dell’area protetta. L’area marina protetta, istituita nel 1991 e gestita dall’Amministrazione Provinciale di Crotone, ha un’estensione di quasi 15.000 ettari ed è la maggiore in Italia per ampiezza. Su di essa si affacciano 8 promontori.
A seguire visita del mitico e storico castello aragonese, fortezza del XV secolo che sorge su un isolotto collegato alla terra ferma grazie ad un’estensione artificiale. Il Castello è da sempre simbolo della Calabria turistica.
Dopo un gustoso pranzo ovviamente a base del freschissimo pesce di queste acque joniche, nel pomeriggio il gruppo si è trasferito nella vicina frazione di Capo Rizzuto, dove ha avuto modo di scoprire Torre Vecchia, soltanto una delle numerosissime fortezze e rocche presenti in zona che risalgono al 1500. Torre Vecchia sorge a picco sul mare sul promontorio di Capo Rizzuto. Si presenta a pianta cilindrica, con massiccia cordonatura a conci lapidei. La sua costruzione si deve agli svevi che la edificarono nel XIII secolo a difesa dei territori conquistati. La torre era custodita da un caporale e da un milite, i quali avevano il compito di vigilare giorno e notte e segnalare l’eventuale presenza di navi sospette tramite segnali codificati, ovvero il fumo di giorno ed il falò di notte. Torre Vecchia di Capo Rizzuto, anche se edificata dagli Svevi, si innestò perfettamente nel sistema difensivo approntato dai vicerè spagnoli nel corso del XVI secolo. Infatti nel 1500 aragonesi e spagnoli, considerata la ripresa delle incursioni turche, ordinarono la fortificazione della costa in quanto le precedenti difese risultarono insufficienti alle nuove armi da fuoco. Le torri costiere, distanti solo 15 km l’una dall’altra, in tal modo, segnalavano, con tempestività, in tutto il Regno di Napoli, l’arrivo di navi nemiche. Un sistema ben articolato che difendeva le coste specie dal pericoloso assalto ottomano.
Un altro momento importante della giornata è stata la visita al Santuario della Madonna Greca di Capo Rizzuto. La leggenda racconta che il 5 agosto di un non definito anno un contadino del luogo trovò, sulle coste di Capo Rizzuto, l’icona sacra raffigurante la Madonna con in braccio il bambino. L’ icona si suppose provenire dalla Grecia. Alla Madonna Greca sono dedicati due momenti di festa religiosa e popolare: il lunedì successivo alla prima domenica di Maggio, con pellegrinaggio da Isola a Capo Rizzuto, in ricordo di quello guidato da San Luca di Melicuccà, primo vescovo di Isola, allorchè tutta la popolazione si mosse per invocare la fine di una lunga siccità; ed il 5 Agosto, appunto giorno del ritrovamento dell’icona, quando questa viene portata in processione sul mare da una folta schiera di piccole imbarcazioni.
Il Capo Delegazione FAI di Catanzaro, Carmen Audino, a nome di tutto il gruppo, si è detta molto contenta di questa giornata dal grande spessore culturale: “Un suggestivo viaggio nel cuore della Magna Graecia di Calabria - ha affermato Carmen Audino -in cui scoprire e ritrovare i valori portanti della nostra identità, che scaturiscono da un passato notevole ed unico che tutti noi calabresi siamo tenuti a conoscere, difendere e valorizzare con grande forza”.