Lamezia: sequestrati 15mila mq di fanghi biologici
Nella giornata di ieri, è stata rinvenuta una discarica di fanghi a cielo aperto a pochi passi dallo splendido mare del Golfo di Sant’Eufemia. I guardacoste della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, i militari dell’Ufficio Locale Marittimo di Pizzo, impegnati per la verifica della località San Pietro Lametino del Comune di Lamezia Terme, congiuntamente ad una pattuglia della Polizia Locale, hanno accertato che la foce del Torrente Turrina, non sfociante fortunatamente in mare, era interessata da una vasta area lagunare sulla quale sono stati individuati fanghi biologici in sospensione. Immediata la richiesta di intervento dell’Arpacal di Catanzaro, che è giunta sul posto per effettuare i campionamenti di rito finalizzati a verificare se i predetti erano provenienti da impianti di depurazione industriali, oppure fanghi derivanti da impianti di reflui fognari.
Accertato, quindi, lo stato dell’inquinamento e i reati penali di “abbandono di rifiuti” – “deturpamento di bellezze naturali” – “getto pericolose di cose”, è stato informato il Pubblico Ministero di Turno Dott. Santo Melidona, che ha disposto la quantificazione dell’area per procedere al sequestro probatorio. Al fine di collaborare alle attività di polizia ambientale la Sala Operativa ha inviato in zona una seconda pattuglia della Guardia Costiera di Vibo, sempre impegnata in attività ambientale nel vicino Comune di Nocera.
L’intera area lagunare, sequestrata dai guardacoste, interamente ricadente su suolo demaniale marittimo, interessata dallo smaltimento illecito dei fanghi, è stata quantificata in circa 15.000 mq. ed è stata interamente recintata con nastro bicolore, con l’affissione di cartelli monitori “area sottoposta a sequestro probatorio ex art.354 C.P.P.”. Al termine delle attività di quantificazione e recinzione dell’area, il verbale di sequestro e custodia è stato notificato al Dirigente del Settore Protezione Civile e Ambiente del Comune di Lamezia Terme.
In considerazione della gravità e della vastità dell’area interessata e al fine di meglio eseguire le attività di indagine, la Direzione Marittima di Reggio Calabria, ha richiesto l’intervento di un elicottero della Guardia Costiera del 3°Nucleo Aereo di Catania, che su disposizione del III° Reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ha effettuato un apposito sorvolo della zona al fine di individuare le eventuali fonti di inquinamento visibili dall’alto, con riprese video e aerofotogrammetria dell’area interessata allo smaltimento dei reflui sequestrati.
Continueranno, spiega il Comandante della Capitaneria di Porto – C.F. (CP) Paolo Marzio, senza sosta le indagini per cercare di individuare la fonte dell’inquinamento accertato, con la speranza che le attività di bonifica della zona inizino presto così da evitare che i fanghi possano riversarsi in mare.