Violenza donne: Albano e Minasi a presentazione dati Oms
"Una giornata intensa e significativa". Con queste parole, le consigliere regionali Tilde Minasi e Gabriella Albano commentano la presenza a Roma , nella Sala monumentale del palazzo di Largo Chigi, all'iniziativa promossa dall'Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da.) che ha presentato i dati dell'Oms sulla violenza femminile. "Durante il partecipatissimo incontro - spiegano Minasi ed Albano - sono stati snocciolati dati e cifre relativi all'incidenza di questo drammatico fenomeno sempre più presente, purtroppo, nel nostro Paese e che non conosce distinzioni geografiche, culturali, o sociali.
Numeri di fronte ai quali - aggiungono i due consiglieri regionali - non possiamo restare inermi, poiché è un problema di profonda gravità che investe sia le istituzioni, dove oggi per fortuna sono presenti molte più donne che in passato, che la collettività intera. A livello nazionale, con ratifica della Convenzione di Istanbul e le diverse iniziative intraprese per arginare questi tragici avvenimenti, ci si sta muovendo in una direzione precisa: quella di poter prevenire affinché si agisca sulle cause e non sugli effetti, i quali non incidono solo sul fisico, bensì creano disagi di natura psicologica e morale sulla donna e sui figli. Il primo nemico da abbattere - così come denunciato nel corso del convegno da illustri relatori - è sicuramente il silenzio che avvolge determinate situazioni soprattutto in ambienti familiari e domestici.
Basti pensare, secondo quanto riferito dal rapporto Oms, che il 14.3% delle donne è stata vittima di atti di violenza da parte del partner, ma solo il 7% ha denunciato. E questo - ribadiscono Minasi e Albano - solo per citare un esempio tra la ampia casistica ascoltata. Altro 'step' fondamentale, ovviamente, riguarda un indirizzo di sensibilizzazione cosicché sin da giovanissimi si possa intervenire per attuare una necessaria inversione di cultura che rappresenterebbe l'unico strumento utile per evitare ogni tipologia di violenza". "Aver approfondito la tematica in maniera così analitica - rimarcano Minasi e Albano - ci ha fornito un ulteriore input per proseguire, con ancor più convinzione, sul cammino già avviato e cioè quello di presentare al più presto una legge, di cui stiamo ultimando la bozza, redatta con il fattivo contributo di associazioni, Forze dell'Ordine, Asp, Provveditorati Scolastici, ed Enti Locali, in altre parole coloro che sono più a contatto con la problematica e possono agire a livello sociale, sanitario, preventivo. In definitiva - concludono le due esponenti politiche - le dichiarazioni rese, tra le altre, da Maria Cecilia Guerra, viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che recentemente ha assunto anche la delega alle Pari Opportunità, da Sabrina De Camillis, sottosegretaria ai rapporti con il Parlamento e da Isabella Rauti, consigliera per le politiche contro la violenza di genere (tra l'altro promotrice della task force contro il femminicidio), ci confermano che le iniziative sulle quali si sta muovendo il Governo, si sposano perfettamente con il progetto normativo che abbiamo cominciato a delineare.
Tutela, reinserimento sociale, analisi di dati a livello regionale per conoscere da vicino la situazione calabrese, formazione ad hoc per gli operatori, sono alcuni dei cardini sui quali ci stiamo concentrando per definire velocemente l'iter di presentazione della nostra proposta: binari guida la cui necessità di attuazione è stata, appunto, sottolineata dalle relazioni emerse in sede romana. È un bene, dunque, che dagli annunci di ambito nazionale, che abbiamo potuto appurare personalmente presenziando a Roma, si ricavi un'unità d'intenti che giunge sino agli Enti Locali e, per quanto ci riguarda, alla Regione Calabria". (AGI)