Bronzi di Riace, Rizzo: dal 2009 lavori di restauro ancora non completati

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E alla fine dei Bronzi di Riace se n’è occupato anche il "Corrierone" e la firma è di quelle più sagaci e spietate quando si tratta di sprechi e malcostumi. Il volo d’aliante di Sergio Rizzo è una sferzata sulla schiena della classe dirigente calabrese, politica, soprattutto, ma non solo: è dal 23 dicembre 2009, ovvero da tre anni, cinque mesi e tredici giorni che i Bronzi di Riace sono in versione orizzontale, e il gergo piega volutamente verso il doppio senso. 1.291 fin qui e ne passeranno, a occhio e croce, almeno altri 250, dato che prima che tornino a casa, e quindi prima di rivederli, finalmente, svettare dovrebbero trascorrere altri otto mesi. Il museo di Reggio Calabria avrebbe dovuto riaprire un anno dopo la chiusura, in tempo per le celebrazioni del cento cinquantenario dell’unità d’Italia, e non c’era motivo per non credere a una promessa fatta nel giorno dell’anti-vigilia di natale. Invece di anni ne sono trascorsi tre e mezzo, e alla fine si scavalleranno i quattro.

Ma sui tempi si potrebbe soprassedere, se non fosse che il problema, specie in un momento come questo, sono i costi: si dovevano spendere 10 milioni, ricorda Rizzo, e se ne sono spesi già 33. E l’appalto per l’allestimento delle sale, scadenza 6 giugno, è slittato al 15 luglio prossimo. insomma, per rivedere i bronzi al loro posto ci vorrà la primavera inoltrata. Ma l’articolo è sale anche su un’altra ferita: dato che i bronzi non sono a casa, bisognerebbe spiegare a chi volesse far loro visita dove si trovano a chi hanno chiesto ospitalità: ma a Reggio Calabria, sottolinea Rizzo, non ci sono indicazioni su come raggiungerli, ovvero sul fatto che si trovano presso la sede del consiglio regionale, e neppure ce ne sono sulla home page del sito dello stesso consiglio regionale. “Bisogna cliccare sul link della «visita virtuale» al palazzo Campanella, per apprendere che «l'aula attualmente ospita il laboratorio di restauro dei Bronzi di Riace». Stop. Non una foto. Non una riga di spiegazione. Come se la presenza di quelle meraviglie dell'arte classica senza paragoni nei ritrovamenti archeologici di tutte le epoche storiche, non fosse niente più che un trascurabile dettaglio”, scrive Rizzo. Impietoso anche il confronto tra i visitatori accorsi alla mostra dei Bronzi a Firenze, e quello di coloro che li sono andati ad ammirare negli ultimi tre anni prima che li stendessero: 61 mila nel 2007, 50 mila nel 2008, 36 mila nel 2009. Miseri, ovviamente, anche gli incassi del museo. E poi Reggio che difende i bronzi, che non vuole lasciarli partire, sembra il marito che segrega la moglie in casa perché gli altri non sappiano quant’è bella. Anche sull’ampliamento sotterraneo degli spazi museali c’è stata polemica e c’è ancora battaglia, e così si rischia di perdere 10 milioni di euro di finanziamenti europei che andrebbero spesi entro il 2015. E’ già successo e succede, fa notare rizzo, nella regione in cui la disoccupazione giovanile ha raggiunto la percentuale record del 53,5%.