Vibo, Cisal: auditorium dono alla cultura e all’arte
“Il gotha delle autorità c’era tutto ma mancava la popolazione, giovedì sera, all’inaugurazione dell’Auditorium dello Spirito Santo in via Francesco Fiorentino. Pochi, infatti, i cittadini testimoni di un evento che ha segnato una vera e propria tappa storica per Vibo Valentia. - È quanto si legge in una nota di Filippo Curtosi, Segretario provinciale aggiunto della Cisal (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori) di Vibo Valentia - Forse è mancato un pubblico manifesto all’indirizzo della città che avrebbe dovuto rappresentare un “invito” ad intervenire alla celebrazione di un momento solenne nella vita di tutti i giorni.
Ma a prescindere da questa piccola disfunzione è importante evidenziare che Vibo Valentia, attraverso questo qualificato intervento di recupero e riconversione dell’ex e antica chiesa dello Spirito Santo, permette al territorio di riappropriarsi di una struttura che da oggi in poi costituirà una invidiabile sede di attività socio culturali, spettacolari ed artistici. L’aver realizzato questa iniziativa nel cuore della città ha una sua valenza non indifferente sul piano della promozione di una più adeguata immagine. L’Auditorium dello Spirito Santo sorge in un quartiere, il Centro Storico, abbastanza fruibile per i cittadini tutti, soprattutto perché accessibile sia a piedi che in auto ed a poca distanza di Piazza Garibaldi, utile anche dal punto di vista del parcheggio delle auto.
Con questa iniziativa Vibo Valentia rafforza la sua carta di credito, soprattutto nel panorama artistico culturale, permettendo alla città di essere ancora più competitiva con le altre consorelle regionali. Quella realizzata dalla Provincia, che è riuscita a recuperare il sito di via Francesco Fiorentino, trasformandolo in un vero e proprio salotto della cultura e dell’arte, è un’idea che appunto alimenta le chanches di un territorio che continua a giocare la sua scommessa nel tentativo di rendere sempre più vivibile un ambiente che mira a rinverdire i fasti degli anni ’70, quando Vibo Valentia appariva nella sua immagine più poderosa e suggestiva come “Giardino sul mare”.
Non è di secondo piano l’animo che ha caratterizzato l’impegno della Provincia e dello staff tecnico e professionale che sembra aver bruciato i tempi nell’assicurare al progetto la sua più adeguata e agognata realizzazione. Così come non può essere ignorata, tra gli altri concreti interventi, la intelligente e costante pressione del prefetto Michele di Bari che ha seguito con insistenza la conclusione dei lavori. Al termine della cerimonia confesserà, privatamente, “…che quella inaugurata era una iniziativa che gli stava particolarmente a cuore perché Vibo Valentia meritava una struttura di così alta vocazione socio culturale ed artistica”.
Michele di Bari, senza togliere nulla ai suoi predecessori che si sono alternati alla guida degli Uffici di Palazzo Rizzuti, continua a nutrire un forte amore per questo territorio. La sua instancabile attività quotidiana lo porta ad offrire il suo interesse, la sua disponibilità e la sua competenza in tutti quelli che possiamo definire gli appelli rivolti a migliorare la vivibilità della popolazione. E’ per questo che la sua opera viene apprezzata e presa in seria considerazione. La sua autorevole firma, dunque, appare tra quanti hanno assunto il merito di aver donato alla città di Vibo Valentia ed al suo territorio un servizio che è tra gli strumenti più ideali per far crescere le speranze per un avvenire migliore”.