Cisal Vibo: l’estate ed il coprifuoco serale
Della Vibo Valentia, invidiata “Giardino sul mare”, solo un dolce ma anche triste ricordo. La realtà dice che sulla competitiva estate di un tempo è calato il sipario. Né ci aiutano le testimonianze storiche, artistiche ed architettoniche, i beni culturali che da tempo difendono il sistema d’attrazione della città.
E’ durata poco la nostra indagine conoscitiva per verificare se sui muri della città o sui grande tabelloni che solitamente ospitano gli eventi fosse presente un cartellone con dentro la presentazione di eventuali programmi estivi. – Si legge in una nota della Cisal di Vibo Valentia - Sepolto definitivamente il prestigioso “Agosto Vibonese” che soprattutto negli anni che vanno dalla seconda metà del ’60 a tutto l’80 hanno permesso alla città di assurgere a valoroso centro della cultura, dell’arte, dello spettacolo e della scienza, si pensava che, seppur in assenza della soppressa Azienda di soggiorno e turismo, l’amministrazione comunale s’inventasse qualcosa pur di non far perdere lo smalto al distintivo all’occhiello di “Giardino sul mare”.
Invece nulla di tutto questo perché a tenere banco ancora una volta sono soltanto il Magna Graecia Teatro Festival e qualche piccola iniziativa musicale di piazza che a dire il vero, visti i deludenti esiti degli anni passati, si è rivelata una formula sbagliata. Giudizio emerso sulla scorta della scarsità degli spettatori presenti e quindi del minimo interesse maturato intorno.
Si dirà che il sindaco e l’assessore al turismo devono fare i conti con il patto di stabilità, la spending review ma soprattutto con il certificato dissesto finanziario. – Continua la nota -Si prenda, però, atto che la pesantezza di certe consulenze artistiche non è più tollerabile e che con il concorso della Regione Calabria ( visto che il Presidente Giuseppe Scopelliti ha sempre e comunque manifestato la sua simpatia per Vibo Valentia ) non sarebbe stato difficile programmare una stagione estiva accettabile per una città che nel passato si è distinta proprio per la sua brillante iniziativa sopratutto in campo socio culturale, artistico e spettacolare.
Ma è pur vero che una accorta politica del risparmio e delle spese non può non portare alla necessità di ridare immagine ad una città che d’estate torna a spegnersi sotto la mannaia delle difficoltà economiche perché non richiama più visitatori in quanto mancano le attrazioni d’arte e spettacolo e se volete anche di gastronomia, perché quelle culturali, grazie al Sistema Bibliotecario, ci sono e costituiscono anche una garanzia.
È triste prendere atto che Vibo Valentia ammaina bandiera durante la stagione estiva, ovvero nel momento in cui avrebbe dovuto esporre in prima fila i suoi gioielli d’arte e cultura, oltre che ambientali come sole e mare che restano sempre il più gradito biglietto da visita di una città che va perdendo la sua scommessa di sempre: la cultura dell’accoglienza. – Conclude la nota - Che tristezza accorgersi che alle 21 di tutte le sere in città c’è il “coprifuoco”! Che delusione vedere i negozi vuoti anche perché i visitatori di un tempo non ci sono più. Ammettere che a Palazzo “Luigi Razza” non ci sono risorse economiche per qualcuno potrebbe apparire come un ideale alibi. La verità è che le risorse esistenti, quando se ne ha voglia, devono andare ben distribuite ed in questo tipo di ragionevole scelta la nostra classe politica e dirigente ha mostrato i suoi limiti.”