Arrivano a settemila le adesioni al comitato “Masciari”
Il numero di adesioni al comitato "Salviamo il Teatro Masciari" ha superato quota 7000. Il "traguardo", seondo una nota dello stesso comitato, e' stato raggiunto venerdi' sera sul lungomare di Montauro, una delle mete tradizionali del turismo estivo catanzarese. Lunedi' 19 agosto, dal tardo pomeriggio, il gazebo del comitato sara' sul lungomare di Soverato e anche li' tutto lascia immaginare che la raccolta firme potra' portare un ulteriore buon risultato.
La campagna a sostegno dell'antico teatro, affinche' esso venga acquisito dal comune di Catanzaro al patrimonio pubblico, nel corso dell'estate non ha conosciuto soste. Dalla prima uscita nel capoluogo, in occasione dei festeggiamenti per San Vitaliano, i tavoli si sono susseguiti nei principali centri dell'hinterland, tra la Sila catanzarese e la costa jonica, continuando a raccogliere consensi unanimi anche tra le personalita' dello spettacolo e della cultura. Da ultimi, Juan Carlos "Flaco" Biondini, storico chitarrista di Francesco Guccini e il regista cinematografico Edoardo Leo, autore e protagonista di 18 anni dopo, il film con cui nel 2011 Leo ha ottenuto la nomination al premio David di Donatello come miglior regista esordiente, dopo essersi guadagnato, nel 2010, il premio come migliore opera prima al Magna Grecia Film Festival.
"Le adesioni prestigiose ci lusingano e ci gratificano sempre - ha detto Emanuela Gemelli, presidente di Salviamo il Teatro Masciari - ma cio' che colpisce davvero e fa un piacere enorme e' l'attenzione della gente comune. Non e' semplice spiegare la vicenda del teatro, dalla chiusura nel luglio 2012 al contenzioso tra la proprieta' e l'Amministrazione Comunale di Catanzaro; eppure la gente si avvicina, chiede, ascolta, vuole capire e soprattutto dimostra di avere a cuore le sorti di un luogo in cui si riconosce per le ragioni piu' diverse. Un luogo della memoria ma che si vorrebbe poter mantenere vivo. Perche' - ha aggiunto Gemelli - e' proprio questo uno degli aspetti piu' dolenti della nostra citta' e del suo hinterland: ci ritroviamo troppo spesso a ricordare cose che non sono piu', a vagheggiare un passato di cui rimangono solo il ricordo e il rimpianto. Viene spontaneo domandarsi cosa restera' alle generazioni piu' giovani, quando quelle piu' adulte non ci saranno piu'. Ecco perche' il nostro impegno andra' avanti. Anche noi vogliamo una citta' moderna ed efficiente, capace di guardare al futuro ma una citta' cosi' e' realizzabile solo se al contempo si e' in grado di conservarne la storia migliore". (AGI)