“San Ferdinando in Movimento”: il comune tuteli maggiormente gli animali

Reggio Calabria Attualità

“L’estate del 2013 a San Ferdinando è stata caratterizzata, oltre che dal mare inquinato e dall’incuria in cui versa il paese, pessimo biglietto da visita nei confronti dei pochi turisti fortunosamente giunti fin qui, anche dai continui abbandoni di cani. – Lo denuncia in una nota l’Associazione Presidio “San Ferdinando in Movimento” - La nostra associazione in questi mesi è stata fatta oggetto di numerose segnalazioni da parte di cittadini che, orfani di un punto di riferimento istituzionale in materia, hanno fatto affidamento sull’opera dei volontari, i quali con gli scarsi mezzi a disposizione, soprattutto economici, si sono sempre attivati per evitare il ricovero in canili, favorendo invece l’adozione di cani di età più o meno giovane.

Alla luce di ciò, ci chiediamo - si legge nella nota - a quale titolo la Metauria Ecologia Srl di Gioia Tauro continui a percepire il compenso previsto dalla gara d’appalto quinquennale vinta nell’ottobre 2011, sotto l’egida dell’allora neo – insediata amministrazione comunale, e avente ad oggetto, tra gli altri, “ […] il servizio di ricovero, mantenimento e custodia dei cani randagi sull'intero territorio del Comune di San Ferdinando, in attuazione della Legge n. 281/91 e successive modifiche”.

È altrettanto legittimo chiedersi perché “l’Ufficio Polizia Municipale, cui è demandato il controllo sull'esatto svolgimento del servizio”, non abbia mai effettuato, neppure in quest’ambito, i dovuti controlli, che peraltro, ai sensi del capitolato d’appalto, avrebbero permesso al Comune di deliberare la decadenza del contratto in danno della ditta appaltatrice, senza peraltro che questa potesse contribuire allo spreco ulteriore di denaro dei cittadini attraverso la pretesa, a qualsiasi titolo, di rimborsi, indennità o compensi di sorta.

L’incredibile inerzia e il distacco dell’istituzione comunale nei confronti degli animali sono stati riscontrati anche nella mancata repressione dei numerosi casi di uccisione di cani e gatti tramite bocconi avvelenati, reato punito penalmente dagli artt. 544-bis e 544-ter del relativo codice, e dell’assenza di qualsiasi politica di incentivazione della sterilizzazione, che risolva la questione alla radice.

Invitiamo pertanto l’Amministrazione - conclude l'associazione - a prendere adeguati provvedimenti riguardo le tematiche segnalate, e i gruppi consiliari di minoranza ad esercitare i propri poteri di vigilanza, previsti dalla legge, anche in questo ambito dell’attività amministrativa, per accertare e segnalare agli organi competenti eventuali violazioni di qualunque genere. “