Ciancio (Fuci): dubbi sul nuovo Codice di Deontologia Medica
Riceviamo e pubblichiamo nota stampa di Sebastian Ciancio – Presidente della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana) di Catanzaro sul nuovo Codice di Deontologia Medica:
“I principi ispiratori del nuovo Codice di Deontologia Medica che dovrebbe essere emanato in tempi brevi rivoluzioneranno l’esercizio della professione medica – così dichiara il Presidente della FUCI di Catanzaro, Sebastian Ciancio - Nella bozza elaborata, visibile per intero sul sito del sindacato FIMMG di Roma, emergono modifiche sostanziali ad alcuni articoli del Codice precedente (2006) che lederanno in termini drammatici la libertà di scelta del medico.
Lo stravolgimento, ad esempio, dell’art. 22, comporta che laddove il trattamento richiesto abbia validità scientifica, il medico non possa più astenersi dall’intervenire sulla base del solo convincimento di coscienza. In più, se anche venisse concessa la possibilità di diniego, tra gli obblighi sanitari in capo al medico comparirebbe, oltre a quello di fornire ogni utile informazione e chiarimento, quello di assicurarsi che il paziente possa fruire di quella stessa pratica ritenuta immorale. Della serie :“non pratico aborti poiché obiettore di coscienza ma l’accompagno dal collega che la farà abortire”.
La difesa dell’obiezione di coscienza nella sua veste giuridica, costituzionalmente fondata con riferimento ai diritti inviolabili dell’uomo come la libertà di coscienza, è d’obbligo e necessaria per preservare l’autonomia diagnostico-terapeutica del “medico-persona”.
Negli ultimi decenni il rapporto medico-persona assistita si è inaridito, quasi svuotato del valore di alleanza, solidarietà e fiducia per cui rischia di ridursi a pura contrattualità di diritti, di doveri, di obblighi burocratici e giuridici. Ma la coscienza in ambito professionale non può rimanere un’optional. Coerenza e capacità di cura - conclude il Presidente Ciancio - non possono viaggiare su binari differenti ”.