Insediato nuovo vescovo Reggio Calabria, “reagire a ‘ndrangheta”

Reggio Calabria Attualità
Mons. Morosini

"Approdammo a Siracusa, dove rimanemmo tre giorni e di qui, costeggiando, giungemmo a Reggio". Si è presentato con queste parole, iniziando la propria omelia con una citazione dell'apostolo Paolo, il nuovo vescovo dell'Arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova, Giuseppe Fiorini Morosini, che dopo 23 anni succede a Vittorio Mondello, che ha raggiunto i limiti d'età. La cerimonia di insediamento si è celebrata al Duomo di Reggio Calabria, affollato di fedeli per l'occasione. Il nuovo vescovo ha indicato nella secolarizzazione il nemico radicale della fede, che "oggi si annida anche nel cuore dei credenti.

Le difficoltà aumentano - ha detto il nuovo vescovo ai fedeli - per il fatto che dovremo lavorare anche su tanti sedicenti cristiani, che ormai hanno sposato il pensiero secolare e lo vogliono far convivere con le devozioni e i riti sacri della tradizione, arrivando ad aberranti commistioni, come quella tra sacro e criminalità organizzata. Miei cari, insisterò moltissimo su questo punto nella mia azione pastorale. È necessario che i cristiani si scuotano e comprendano che non si può più andare avanti in questa grave commistione".

Fiorini Morosini ha citato papa Francesco "la Chiesa non è una onlus di beneficienza, ma una comunità di fede che annuncia Gesù morto e risorto" ed ha ricordato il famosissimo sacerdote reggino don Italo Calabrò. Il vescovo, ancora, ha rimarcato che "i nostri interventi sui grandi temi del territorio, non sono ingerenza nella vita dello Stato, ma libera espressione delle forze morali, culturali e sociali presenti sul territorio che si confrontano nel rispetto del gioco democratico" e si è rivolto alla classe politica e produttiva in questi termini: "Chiedo umilmente alla politica e agli imprenditori di creare lavoro per i giovani, per frenare l'emorragia di una nuova emigrazione".

Infine, un forte invito ai fedeli a reagire allo strapotere della 'ndrangheta: "Invito tutti, credenti e non credenti, ad una svolta di dignità. Reagiamo con forza alla 'ndrangheta; denunciamola con coraggio, perché la paura è una catena per la nostra libertà, rifiutiamo con decisione i benefici che possiamo trarre dal suo aiuto e dal nostro silenzio. La 'ndrangheta è un male dal quale o si esce tutti assieme o non si esce mai". (AGI)