Svuotamento laghi della Sila: appello di Italia Nostra per una mobilitazione
Italia Nostra rivolge un appello per una mobilitazione generale dei cittadini affinché sia respinto il progetto di svuotamento dei laghi Avo ed Ampollino, presentato dalla società A2A di Brescia, così da scongiurare un danno permanente all'ecosistema silano, al suo magnifico paesaggio, a quella già povera economia turistica montana che stenta a decollare. - Si legge in una nota di Teresa Liguori Vice Presidente nazionale Italia Nostra e di Stefano Allavena Presidente Associazione Altura - L’associazione ritiene che il territorio che circonda i due laghi e le altre rinomate località turistiche silane devono essere tutelati adeguatamente, secondo le leggi ed i regolamenti vigenti, a partire dall’art. 9 della Costituzione Italiana oltre che dall’art. 142 del Codice Beni Culturali e del Paesaggio (d.l. 42/ 2004) e dalla legge quadro 394/91, in modo da bloccare qualsiasi progetto di cementificazione e/o di sfruttamento delle superfici boscate come avviene di frequente anche per i numerosi tagli di alberi secolari, che stanno causando ingenti danni alle preziose risorse forestali ed ambientali, Beni Comuni, ed alla biodiversità.
Proprio per far conoscere al mondo scientifico la preziosa biodiversità, fiore all’occhiello della Sila, l’Ente Parco della Sila da tempo ha avviato da tempo numerose interessanti iniziative per la candidatura del Parco Nazionale della Sila per il riconoscimento Unesco MaB (Man and Biosphere). L’evento conclusivo di questa candidatura si è svolto giovedì 12 settembre 2013 presso il Centro Visita Cupone (Camigliatello). – Continua la nota - A questo punto, riesce difficile immaginare come si possa conciliare un progetto di svuotamento di due bellissimi e rinomati laghi silani con la richiesta di candidatura del parco per il riconoscimento Unesco.
Italia Nostra ritiene sarebbe molto più proficuo puntare ad una gestione attenta, curata e mirata al rispetto dell’ecosistema montano, privilegiando progetti di conservazione e di salvaguardia, di cui pure tanto si parla in convegni e tavole rotonde. – Conclude la nota - Ciò anche per evitare che il parco nazionale della Sila sia considerato da qualcuno una colonia di sfruttamento energivoro e non già un prezioso patrimonio di natura, cultura ed arte da custodire gelosamente, tenendo ben presente che i gioielli di famiglia non si s-vendono!