Camera Commercio Crotone: pubblicato il Rapporto Excelsior 2013
“Un territorio alla ricerca della propria identità: è con questo che attori istituzionali e imprenditori del territorio devono fare i conti al ventennio della ‘notte dei fuochi’. Trascorso il tempo della lotta, chiuse le fabbriche e crollata l’economia che vi ruotava intorno, rimane una realtà economica incapace di fatto di tracciare un chiaro e nuovo percorso di crescita e di sviluppo.
A questo si aggiunge una nuova emergenza: la sopravvivenza istituzionale del territorio ed il mantenimento della sua identità provinciale, che mette in discussione la presenza di servizi al cittadino diretti e fondamentali legati alla Pubblica Amministrazione ed agli Uffici Territoriali dello Stato. In questo contesto, la Camera di commercio – attraverso il proprio Ufficio Studi – presenta i risultati dell’Indagine annuale Excelsior: la domanda di lavoro delle imprese, quale cartina al tornasole dello stato in cui versa il nostro tessuto economico produttivo”. Questo il commento del Presidente dell’ente camerale di Crotone Vincenzo Pepparelli.
A seguire uno stralcio dei principali dati che emergono dal rapporto Excelsior 2013, l’indagine elaborata annualmente dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio, che si basa sui dati raccolti dall’indagine realizzata dall’Unioncamere nazionale in collaborazione con il Ministero del Lavoro, e che ricostruisce il quadro previsionale della domanda di lavoro e dei fabbisogni professionali e formativi espressi dalle imprese, fornendo indicazioni di estrema utilità soprattutto per supportare le scelte di programmazione della formazione, dell’orientamento e delle politiche del lavoro.
Secondo l’indagine Excelsior entro la fine del 2013 si prevedono 1.220 nuove assunzioni. Il dato previsionale è di fatto vanificato dal flusso di lavoro in uscita, pari a 1.800 unità, che determina un saldo negativo di 580 unità lavorative.
I principali motivi di assunzione, sono da ricondursi alla sostituzione di dipendenti indisponibili per il 30,5% dei casi, ossia di dipendenti in uscita o assenti per maternità, malattia, aspettativa; a seguire, nel 29,6% dei casi, si farà ricorso a nuove assunzioni per far fronte ad una domanda in crescita o in ripresa. Un dato che fa ben sperare, reso ancora più incisivo nel comparto dell’Industria (56,9%). Il 18,5% delle nuove assunzioni sarà finalizzato in attività e lavorazioni stagionali; solo il 3,6% è invece dettato dalla necessità di espandere le vendite e/o la nascita di nuove sedi.
Il maggiore turnover occupazionale interesserà le imprese turistico ricettive che prevedono l’assunzione di 520 nuovi lavoratori; a seguire le imprese edili con 310 nuove entrate.
La forma contrattuale particolarmente preferita dalle nostre imprese sembrerà essere quella del contratto a tempo determinato che interesserà il 63,5% delle nuove assunzioni; a seguire i contratti a tempo indeterminato per il 33,6%. Minimo il ricorso alle altre tipologie contrattuali: solo nel 2,5% delle nuove assunzioni previste si farà ricorso a contratti di apprendistato; in aumento rispetto allo scorso anno (era pari all’1,7%) ma in misura comunque inferiore sia al dato regionale (3,8%), che nazionale (5,7%); irrilevante il ricorso ad altre tipologie contrattuali.
Le assunzioni non stagionali si ipotizza che interesseranno 650 nuove assunzioni, circa il 53,2% delle assunzioni totali previste nel corso del 2013. Di queste, il 56,4% è indirizzato a lavoratori di genere maschile, ritenuti più adatti alle mansioni previste; solo il 16,5% verrà ricoperto da personale femminile, e nel 27% dei casi, il genere sarà di fatto indifferente.
Le assunzioni delle lavoratrici interesserà soprattutto il comparto dei Servizi (24,4% delle assunzioni), con picchi del 43,6% nelle imprese del settore del Commercio.
Assai limitato è invece il ricorso a lavoratori di genere femminile nel comparto industriale, dove si registra un timido 9%, che cala ulteriormente nelle preferenze delle imprese edili (solo il 6,9%). Di contro, l’89,5% delle assunzioni nell’intero settore Industria sarà rivolto esclusivamente a lavoratori di genere maschile; tale disparità è ulteriormente evidente all’interno del comparto edile che, per il 2013, riserverà il 92,8% delle nuove assunzioni previste a lavoratori di genere maschile.
Su un totale di 650 nuove assunzioni non stagionali previste dai nostri imprenditori, il 29,8% interesserà Operai specializzati; il 17,9% Professioni non qualificate; il 16,2% figure impiegatizie; il 14,8% Professioni commerciali e dei servizi; il 10,5% Conduttori di impianti e macchine; solo il 7,6% è invece rivolto a Professioni tecniche.
Nel 49,1% delle nuove assunzioni relative ai 650 lavoratori non stagionali, l’età non sembra sarà un elemento rilevante. Sono invece richiesti lavoratori con età compresa tra i 25 ed i 29 anni nel 20,9% delle assunzioni; nel 17,5% dei casi si prediligono invece lavoratori con un’età compresa tra i 30 ed i 44 anni; solo il 3,9% delle assunzioni non stagionali riguarderà lavoratori con età inferiore o pari a 24 anni.
Minime anche le richieste di lavoratori over 45, che nello specifico, riguarderanno solo l’8,7% delle assunzioni previste.
Circa il livello d’istruzione, il 40,3% del fabbisogno occupazionale delle imprese del crotonese coinvolgerà lavoratori con un titolo di studio secondario e post secondario; il 37% lavoratori senza alcuna formazione specifica; mentre il 17,1% delle nuove assunzioni sarà indirizzo a lavoratori in possesso di qualifica professionale. Solo il 5,6% delle nuove assunzioni riguarderà lavoratori in possesso di laurea.
Rispetto alle professionalità ricercate, le nostre imprese in parte si discostano dall’andamento registrato a livello nazionale.
Diminuisce la domanda di impiegati che sono richiesti nel 16,2% delle assunzioni provinciali (lo scorso anno era pari al 24,4%), a fronte del 19% di quelle regionali e del 14,8% di quelle nazionali.
La propensione a richiedere professioni non qualificate si attesta al 17,9%, in diminuzione rispetto allo scorso anno (20,3%), ma superiore alla media regionale (12,6%) e nazionale (13,1%).
Gli operai specializzati sono richiesti nel 29,8% delle assunzioni provinciali previste, a fronte del 23% di quelle regionali e del 15,5% di quelle nazionali.
La domanda di professioni commerciali e dei servizi riguarderà, come per la scorsa rilevazione, il 14,8% delle nuove assunzioni. Si azzera la richiesta di professioni intellettuali e scientifiche che, per il 2012 era pari al 2,2% la media regionale registra invece un 4,8%, assai più elevata è quella nazionale (7,2%).
In aumento invece, la domanda di conduttori impianti e macchine (10,5%) sia rispetto alla rilevazione del 2012 (8,7% ) che a quanto registrato a livello regionale (9,7%) e nazionale (9,1%).
Le previsioni di fabbisogno di personale immigrato sul totale delle assunzioni per il 2013, subiscono nella nostra provincia una significativa diminuzione, sia in termini di ipotesi minima che massima, registrando rispettivamente il 5,6% ed il 7,3% delle assunzioni previste, corrispondenti, in termini assoluti, ad un numero di lavoratori compreso tra 40 e 50 unità. Ad assumere maggiormente personale immigrato, saranno le imprese che operano nel settore dell’Industria, con previsioni che vanno da un minimo del 6,3% (pari a 20 nuove unità) ad un massimo dell’ 8,1% (pari a 30 unità).
In merito all’esperienza pregressa richiesta, i dati mostrano che gli imprenditori crotonesi intendono assumere immigrati senza esperienza specifica nel 29,8% dei casi, mentre nell’83% dei casi si prevede la necessità di un percorso formativo.
Per quanto riguarda l’età, si rileva che nel 57,4% dei casi, le nostre imprese assumeranno personale immigrato giovane con età inferiore ai 30 anni.