Asp Cosenza, Misericordia Diamante denuncia il direttore del distretto
“Da quanto si apprende la Misericordia di Diamante appare essere risoluta nel voler stroncare ogni azione di boicottaggio nei propri confronti e parte con una azione legale di denuncia nei confronti della dott.ssa Bernaudo, nuovo direttore del distretto sanitario che ha accorpato i distretti del Tirreno cosentino.
La Bernaudo si era resa artefice nei giorni scorsi di un provvedimento, alquanto controverso e contestato, di esclusione della Misericordia di Diamante dal servizio di accompagnamento di pazienti dialitici successivamente alla sottoscrizione di un accordo tra l’associazione e l’Asp di Cosenza; tale provvedimento, del quale l’associazione non era stata edotta e del quale era venuta a conoscenza, in modo generale, solo da ambienti ospedalieri, ha portato alla proposizione di una denuncia presso la procura della repubblica che, probabilmente, darà il via ad indagini da parte della magistratura sulla regolarità delle operazioni effettuate dalla Bernaudo.
Intanto per il neo direttore del mega distretto sanitario che abbraccia il Tirreno cosentino esplode altra bomba che segue i vari episodi succedutisi nell’arco delle ultime settimane; dall’indagine sull’assenteismo presso l’ospedale di Praia a Mare ai provvedimenti puntivi nei confronti di alcuni membri del personale in servizio presso gli ambulatori del territorio”. E’ quanto scrive il Tribunale del malato, Alto tirreno cosentino.
In una nota proveniente dalla Congregazione di Misericordia di Diamante si legge: “Questa volta cercheremo di andare a fondo sui motivi che hanno portato, anche questo direttore del distretto così come quello precedente, a tentare in ogni modo di escluderci dai servizi convenzionati con l’azienda sanitaria di Cosenza. Speriamo che l’operato della magistratura faccia il suo corso nutrendo piena fiducia nelle istituzioni ma restando, tuttavia, interdetti sul modo di gestire l’area sanità che rappresenta uno dei settori più delicati ed importanti per la collettività.
È inaudito che tutto venga gestito come se si trattasse della vita privata di una famiglia e non, al contrario, di un soggetto pubblico. Ci sono troppi episodi, tra loro coincidenti, che si sono susseguiti nel corso degli ultimi anni e, pertanto, se ci dovessero essere dei motivi sottesi a tali episodi si spera che possano emergere da un attento esame, da parte della magistratura, dei modi e dei tempi di attuazione di tali contestati provvedimenti attribuendo, così, responsabilità dirette a coloro che risulteranno essere i diretti artefici di tale sistema”.
Sull’ennesimo episodio a carico della Misericordia di Diamante interviene anche il Tribunale del Malato: “L’ISPE-Sanità, ovvero l’Istituto per la Promozione dell’Etica in Sanità, ha reso noto uno studio, effettuato insieme ad altri soggetti, sullo stato di corruzione nella sanità italiana; la Calabria è risultata essere seconda soltanto dopo la Campania. Questo ci fa capire come, probabilmente, i continui episodi che caratterizzano la crociata anti Misericordia di Diamante rientrano in un più ampio meccanismo corruttivo i cui risultati sono noti a tutti.
Viviamo in una regione in cui la legalità non è accettata come valore fondante del nostro sistema sociale ma viene vista come una sorta di malattia contagiosa dalla quale stare lontani ammiccando, invece, a corruzione, collusione e malaffare”.