Lamezia, CasaPound irrompe in Consiglio: sicurezza nei quartieri popolari
Blitz di CasaPound all’interno del Consiglio comunale di Lamezia Terme nel primo pomeriggio di oggi. Scomposta e provocatoria la reazione del sindaco Gianni Speranza. Era prevista per le 14, infatti, la riunione dell’assemblea, incentrata sui temi della sanità. Ma, dopo la preannunciata assenza del presidente della Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, il consesso ha deciso di rinviare la seduta. E così, il nucleo cittadino del movimento, insieme ai residenti degli alloggi popolari di contrada Ferrantazzo e via Nicotera, ha chiesto l’attenzione dei presenti su un tema particolarmente caldo ma finora trascurato dai politici lametini.
“Vogliamo sicurezza. Pretendiamo giustizia”. “Vergogna”. Questo il contenuto dei due striscioni esposti all’interno dell’aula, prima che, sciolta la seduta, CasaPound chiedesse al sindaco Gianni Speranza una soluzione concreta ed immediata per la questione sollevata dai suddetti cittadini che, regolarmente assegnatari di diversi alloggi popolari, sono ormai da anni vessati dalla delinquenza Rom.
“Non siamo razzisti – hanno dichiarato alcuni degli interessati - ma il quartiere è ormai invivibile, viviamo nella paura e non sopportiamo di essere anche chiamati bugiardi da un sindaco che abbiamo contribuito con i nostri consensi a far eleggere con la speranza di una città più equa e solidale. Per tutta risposta il Comune ora ci chiude la porta in faccia”.
Una situazione esasperante, più volte sollevata in sede ufficiale e non, ormai non più rinviabile, che ha per questo portato i cittadini a pretendere una risposta conclusiva: messa in sicurezza del quartiere e sradicamento della criminalità rom oppure, se lo Stato è incapace di garantirla, l’immediata assegnazione di alloggi alternativi.
A dir poco nervosa la reazione del presidente del Consiglio comunale e del sindaco Speranza che, nonostante il rispettosi delle istituzioni dimostrato, ha inveito contro i cittadini, inizialmente negando ogni colloquio e negando la di essere a conoscenza della questione ed in un secondo momento, incalzato dalle richieste dei cittadini e del responsabile regionale di CasaPound Mimmo Gianturco, concedendo un colloquio con alcuni delegati e con l’espressa condizione che CasaPound rimanesse fuori dall’incontro.
“La reazione scomposta ed offensiva – ha commentato Gianturco - nei confronti nostri e, soprattutto, dei cittadini che rappresentiamo e sosteniamo, aggrediti verbalmente da un sindaco inviperito come se i problemi dei residenti di questo comune non fossero cosa sua, è la conferma della distanza di questa politica e dei nostri rappresentanti dai problemi concreti. Il sindaco ha confermato la sua impotenza, ha addirittura sostenuto di non aver presente la questione: vive, dunque, su un altro pianeta ed è ora che vada a casa”.