Congresso regionale Pd: dichiarazione di Oliverio
“La decisione di autorizzare lo svolgimento del Congresso regionale del PD in una data antecedente a quella dell’assise nazionale è una possibilità non a caso prevista dal regolamento approvato all'unanimità dalla Direzione Nazionale del 27 settembre 2013 (art. 12 comma 3), è di esclusiva competenza della Commissione Nazionale per il congresso che deve pronunciarsi in maniera inequivocabile sulla richiesta che il commissario del partito regionale Alfredo D’ Attorre ha avanzato nei giorni scorsi. - Afferma il Presidente della Provincia di Cosenza, On. Mario Oliverio - La riunione convocata stasera a Lamezia Terme rischia di evidenziare contrasti e lacerazioni da utilizzare, magari, a giustificare un ulteriore rinvio (il terzo in tre anni di commissariamento) del congresso del partito calabrese. Continuare in questa rappresentazione del PD calabrese, come fosse un'anomalia rispetto alle condizioni del PD in Italia e nelle altre realtà locali, non solo non è utile ma è anzi dannoso.
Ancora più dannoso è l'uso di un "potere di veto" che, di fatto, costituisce un oggettivo impedimento alla costruzione del Partito Democratico in Calabria. L’urgenza di svolgere il congresso del PD nella nostra regione è divenuta una necessità democratica, aldilà dei giochi di potere interni ai gruppi dirigenti, le cui responsabilità non è mia intenzione minimizzare o nascondere. Dotare il partito di una dimensione organizzata, partecipativa e democratica , mettere in campo un credibile progetto politico-programmatico è un interesse che va ben oltre il destino di qualche dirigente e di ognuno di noi. – Continua la nota - Mai come ora sarebbe fecondo consentire un confronto congressuale nel PD regionale rivolto prima di tutto all’affermazione del cambiamento della condizione in cui versa la Calabria. Un confronto aperto per la definizione di un progetto capace di delineare una prospettiva di crescita e di reale cambiamento della nostra regione e di affermare un nuovo gruppo dirigente autonomo e legittimato da una partecipazione popolare ampia ed aperta nel voto alle primarie per l'elezione del segretario regionale e degli organismi dirigenti, così come previsto dal regolamento congressuale e dallo statuto.
Subordinare lo svolgimento del congresso alla convenienza di logiche correntizie significa sacrificare la funzione che il PD calabrese è chiamato ad assolvere per rendere credibile una alternativa al fallimento di Scopelliti e del centrodestra e per affermare la necessaria centralità del Mezzogiorno nelle politiche nazionali al fine di contribuire al rilancio e alla ripresa dell'intero Paese.
Temo che in queste ore si possa fare una scelta per niente condivisibile: quella di anteporre il tifo per qualche maglietta che si vuole indossare nel congresso nazionale agli interessi della Calabria. – Conclude la nota - Rimane comunque ineludibile il nodo di dover svolgere un congresso regionale non funzionale a rendite di potere ed autoreferenzialità, ma capace di interpretare la domanda assai diffusa di partecipazione e cambiamento che proviene dalla società calabrese.”