Aeroporto, Spanò: mancanza di coerenza tra i proclami solennemente diffusi
"È sinceramente apprezzabile la proposta del sindaco Migale di dare un deciso sostegno finanziario all’aeroporto di Crotone destinando in suo favore una quota delle royalties che i comuni costieri riceveranno dall’Eni. - Lo scrive in una nota Cesare Spanò, ex presidente della società S. Anna - Resta il fatto che ho assistito spesso a impegni analoghi cui non è seguito alcun atto concreto, e Migale in questo non è certo esente da responsabilità visto che tra le promesse di ricapitalizzazione cadute nel vuoto ricordo quella del Comune di Cutro che ha acquistato le quote della Camera di Commercio di Crotone (nella misura dell’8,83%) e ne ha poi ricapitalizzato solo il 4,47%.
Purtroppo la mancanza di coerenza tra i proclami solennemente diffusi e il trasferimento di somme che diano concretezza agli impegni è la principale causa delle forti difficoltà che hanno portato la Sant’Anna S.p.A. in un permanente stato di liquidazione.
Lo stesso Comune di Cutro - continua Spanò nella nota - ha deliberato l’erogazione di appena 40.000,00 euro a fronte dei 143.555,97 che ha assunto l’onere di versare. Ciò non può che rendere fragile la situazione finanziaria della società di gestione. Il sostegno concreto dell’infrastruttura aeroportuale non può giungere da impegni virtuali e da interventi polemici che appaiono utili soltanto per occupare un po’ di spazio tra le notizie. Bisognerebbe essere prudenti, veritieri ed oggettivamente legati ai fatti. Ma andiamo per ordine.
Migale, cercando di eludere le sue responsabilità, afferma che il Direttore Generale “è il vero asse portante dell’Aeroporto e tutte le cose che si sono ottenute sono il frutto del suo lavoro”. Per quanto mi riguarda ha ragione anche se non individua in modo altrettanto equilibrato le responsabilità delle condizioni in cui ho trovato la società aeroportuale: un bilancio allo sfascio, casse vuote ed una programmazione difficile.
E se Migale dunque attribuisce alla Direzione Generale i meriti dei risultati positivi conseguiti non comprendo come si possa considerarla priva di responsabilità per gli evidenti risultati negativi che si riflettono nel bilancio della società. Una Direzione Generale munita di poteri direzionali e gestionali sovrabbondanti assunti in virtù dell’atto presidenziale del 18 ottobre del 2011 (ratificato dal C.d.A. dopo tanto tempo).
Un atto con cui venne prorogato di due anni il contratto in scadenza triennale nel 2013, ed in cui non vennero individuati e definiti obiettivi. Creando così le condizioni per non consentire l’esercizio della necessaria valutazione delle performance della direzione aziendale e dando vita ad un ruolo che, come più volte evidenziato, sovrasta le funzioni di C.d.A. e Presidente.
Nel mio ruolo di Presidente mi sono, con grande difficoltà, barcamenato in una società che ha vissuto sempre in stato di profonda crisi. Ho dovuto faticosamente equilibrare la volontà del C.d.A. di andare avanti con le difficoltà oggettive di uno società.
Dal momento che, ripeto, sono subentrato in un momento delicato, ho inteso mantenere fede ad un impegno come espressione e volontà di una vasta aggregazione politico-istituzionale e sociale. E l’ho fatto credendoci anche con un impegno finanziario che mi ha visto sottoscrivere personalmente una quota del capitale sociale.
E non comprendo come si potesse pretendere che firmassi la proroga del contratto con Ryanair quando mancavano le premesse che furono alla base della firma del contratto sottoscritto in aprile:
- la conclusione del SIEG
- la sottoscrizione del 13% del capitale rimasto non sottoscritto.
Rammento che l’assemblea del 30 agosto, nel prendere atto del mancato versamento delle quote sottoscritte, ha riportato la compagine societaria alla situazione originaria, per cui sono venuti meno alcuni soci.
Certo che nel rimettere il mio incarico - conclude Cesare Spanò - non ho agito con viltà, ed in modo del tutto trasparente ho provveduto a darne piena motivazione ai membri del C.d.A. durante l’ultima riunione, ma purtroppo Migale nel corso della discussione era assorto e distratto da altri pensieri.
Non mi meraviglia subire questi attacchi da chi è abituato ad utilizzare vecchi metodi di confronto, ormai sclerotizzati e utili solo per legittimare un ruolo irrimediabilmente sbiadito nel tempo."