Ieraci (Giovane Italia) sulla crisi della Locride

Reggio Calabria Politica
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“Archiviare una volta per tutte la vecchia impostazione che vede l'Italia come contrapposizione di due sistemi economici: il Nord che funziona e il Sud da rifare. E costruire invece, in un'ottica solidale, un progetto di medio-lungo termine puntando su settori come l'agroalimentare, il made in Italy, il turismo. Solo in questo modo il Mezzogiorno ed in particolare la Calabria possono diventare la piattaforma logistica euromediterranea non solo dell'Italia ma dell'intera Europa”. E' così che il presidente della Giovane Italia di Portigliola Roberto Ieraci interviene sulla crisi che sta investendo sopratutto la Locride.

“E' fondamentale una programmazione unitaria a livello europeo. Bisogna puntare sulla cooperazione intesa come coesione culturale sui fini dell'economia , del mercato e dell'impresa che deve essere esteso agli ambiti istituzionali coinvolgendo gli altri "attori" del territorio come le scuole e i centri di formazione. Occorre anche un miglioramento nel rapporto delle banche e con la pubblica amministrazione. Nel Sud Italia vi è un livello più elevato di rischiosità del credito a cui si associa una domanda di finanziamento più debole da parte delle imprese, il che si traduce in un sistema di credito meno dinamico rispetto al Nord. La sfida dei Mezzogiorni d'Europa deve essere il rafforzamento delle relazioni tra i Paesi del Mediterraneo . Ci si deve opporre con forza al declino industriale che ha eroso competitività e occupazione. Il disagio sociale, la moria d'imprese, le ristrutturazioni che si susseguono impongono soluzioni rapide sia a livello locale che nazionale ed Europeo. L'eccesso di austerità e il calo della domanda interna ha accentuato le divergenze sia in Italia che nel resto d'Europa. Le distanza si sono accentuate all'interno dei Paesi, con alcune aree a ritardo di sviluppo, come il Meridione, che ha subito contraccolpi ancora più pesanti. Qui un giovane su due non trova lavoro. Se a livello Nazionale nel 2013 sono venuti meno 44 miliardi di finanziamenti alle imprese italiane, il credit crunch al Sud ha avuto effetti dolorosi. Pensare di uscire dalla crisi col solo consolidamento fiscale, nel mezzo di una desertificazione produttiva , è un' illusione. Serve invece proseguire sulla via di riforme e investimenti per rendere l'Europa e quindi l' Italia e la Calabria un luogo piu' favorevole per chi vuole fare impresa. Il Sud e la Calabria hanno un enorme potenziale inespresso. Penso al turismo , alle bellezze paesaggistiche-naturali . Il teatro Greco-Romano di Portigliola, il Museo di Locri Ephizefiri, il Castello Feudale di Ardore, la Villa di Casignana, il Naniglio di Gioiosa Jonica , le bellezze di Gerace e di Stilo e tante altre ancora che custodiscono un inestimabile patrimonio ambientale e culturale, ricco di tradizioni e di abilità manifatturiere. Salvaguardare queste realtà significa anche tutelare il Made in Italy. Non siamo una Locride di macerie e di cittadini rassegnati. Dobbiamo saper competere , invece. Allora, piuttosto che le sirene del declino dobbiamo prestare attenzione al messaggio e alle richieste dei tanti protagonisti del nostro territorio. Che stanno affermando un modello di sviluppo nuovo, ma perfettamente in linea con la grande vocazione nazionale: la qualità. Dove la bellezza è un fattore produttivo determinante e la cultura, sposata magari alle nuove tecnologie, un incubatore d'impresa. Sostenendo gli sforzi del nostro sistema. Con una politica che faccia perno sulla valorizzazione dei nostri pilastri - manifattura, turismo, cultura, agricoltura. E con una politica fiscale di vantaggio per coloro che investono nel nostro territorio per creare lavoro e quindi speranza, che incentivi la formazione, l'inclusione sociale e il contributo dei giovani e delle donne alla società. Una politica che sostenga gli investimenti dove la burocrazia cessi di essere un freno per le imprese. Adottando un piano di incentivi e premi per coloro che investono, migliorando i servizi territoriali per attirare nuovi capitali nelle aree meno urbanizzate ( le reti wi-fi), valorizzare i prodotti agroalimentari locali che fanno dell'Italia e della Calabria i principali leader europei nelle produzioni certificate. La Locride , insomma, ce la può fare. E' semplicemente necessario che venga messa nelle condizioni di poter operare”.