Usb, lettera aperta ai sindaci calabresi sui lavoratori Lpu e Lsu
"Gli oltre 5.000 lavoratori Lsu-Lpu della nostra regione, sono da diversi giorni in stato di agitazione per avere riconosciuto il diritto ad avere un futuro". E' quanto scrive l'Usb regionale ai sindaci calabresi sulla situazione degli Lsu e Lpu. "Nessuno meglio di voi - continua la nota - sa quanto questi lavoratori siano divenuti, nel corso di questi lunghi anni, indispensabili per il corretto funzionamento della macchina comunale. Infatti, a causa del blocco del turn over, imposto dai vincoli normativi che non consente nuove assunzioni a seguito dei pensionamenti, oggi molti comuni della Calabria, soprattutto i più piccoli, si troverebbe nella situazione drammatica di non poter più garantire i servizi essenziali".
"Come è noto - prosegue l'Usb - questi lavoratori, ormai precari da più di 17 anni, si trovano sull’orlo del precipizio, dal momento che il loro futuro lavorativo sembra avere una data di scadenza: il 31 dicembre di quest’anno. Il dramma, come detto, non sarebbe solo di questi lavoratori e delle loro famiglie, ma colpirebbe anche i cittadini di molti dei vostri comuni, i quali non potrebbero avere più accesso a molti servizi, oggi garantiti proprio grazie ai lavoratori Lsu-Lpu".
La Federazione regionale USB, ha indetto una giornata di protesta generale e chiamato a raccolta per il prossimo 12 novembre a Reggio Calabria, in occasione della seduta del Consiglio regionale, "per richiedere a gran voce la stabilizzazione di questi pecari a vita".
"Ecco allora - affermano - che diventa fondamentale che tutti voi sindaci della regione siate, non solo solidali con questi lavoratori, ma concretamente e fisicamente al loro fianco in questa difficile battaglia. Per questo motivo, a nome di tutti i lavoratori Lsu-Lpu della regione Calabria, chiediamo a tutti voi, di essere presenti il prossimo 12 novembre a Reggio Calabria, con la fascia tricolore e, se possibile, con i confaloni della città.Noi crediamo che sia ancora possibile dare un futuro ad oltre 5.000 famiglie, ma c’è bisogno di tutti, sia dei lavoratori che di voi Sindaci. Infatti, la battaglia - conclude la nota - è comune ed acquisterà un rilievo senz’altro maggiore, se i lavoratori avranno al loro fianco, a condividere questa protesta, i Sindaci delle loro città".