‘Ndrangheta: tentata estorsione, condannato genero boss Lo Bianco
Il Tribunale di Vibo Valentia ha emesso la sentenza relativa al processo nato dall'operazione antimafia "Remake", scattata il 25 maggio 2011. Per concorso in tentata estorsione, aggravata dalle modalità mafiose, è stato condannato a 6 anni e due mesi Nicola Manco, 51 anni, di Vibo Valentia, genero del boss Carmelo Lo Bianco, alias "Piccinni". Assolto "per non aver commesso il fatto", Giuseppe Lo Bianco, 41 anni, nipote del boss Lo Bianco. Nicola Manco è stato ritenuto il mandante di una tentata estorsione ai danni di Antonino Chiaromonte, imprenditore di Triparni, frazione di Vibo.
L'imprenditore, parte civile con l'avvocato Giovanna Fronte, era impegnato nella ristrutturazione di un immobile a Vibo di proprietà dell'ex vicesindaco. Per la stessa vicenda sono stati già condannati in Cassazione Domenico Macrì, 29 anni, e Francesco Pardea, 27 anni, entrambi di Vibo, ritenuti gli esecutori materiali della tentata estorsione.
La richiesta di denaro sarebbe servita, secondo l'accusa sostenuta prima dai pm della Dda, Giampaolo Boninsegna e Pierpaolo Bruni, ed oggi dal pm Simona Rossi, per mantenere i detenuti in carcere e pagare le spese per gli avvocati. Nicola Manco era assistito dall'avvocato Costantino Casuscelli. Giuseppe Lo Bianco dall'avvocato Giuseppe Di Renzo. Manco è stato condannato pure al risarcimento dei danni alla parte civile ed all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. (AGI)