Tentata estorsione a Nicotera, due condanne in appello
Due condanne per tentata estorsione ed assoluzione per altre tre ipotesi di reato. La Corte d'Appello di Catanzaro ha riformato la sentenza emessa in primo grado il 5 febbraio scorso, al termine del giudizio con rito abbreviato, dal gup di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, nei confronti di Antonio Campisi, 25 anni, e Nicola Vittorio Drommi, 24 anni, entrambi di Nicotera. Campisi, difeso dagli avvocati Aldo Ferraro e Giovanni Vecchio, passa dai 6 anni di carcere del primo grado ad una condanna a 4 anni, mentre Drommi, difeso dall'avvocato Vecchio, dalla pena di 6 anni ed 8 mesi del primo grado passa alla condanna in appello ammontante a 4 anni e 4 mesi di reclusione. Per entrambi gli imputati cadono le accuse di danneggiamento, spari in luogo pubblico e detenzione illegale di armi, mentre resta in piedi il reato di tentata estorsione ai danni del titolare di un'impresa di confezionamento di acqua minerale di Nicotera. Antonio Campisi è figlio di Domenico Campisi, già condannato quale broker della droga legato al clan Mancuso, ucciso sulla provinciale per Nicotera il 17 giugno 2011. Nicola Drommi è invece figlio di Salvatore Drommi, scomparso da tre anni e per gli inquirenti probabile vittima della "lupara bianca". (AGI)