Cisal, carenza di personale al tribunale di Reggio: indetto stato di agitazione
Le notevoli carenze di personale, conseguenti alla quiescenza di un'alta percentuale di dipendenti con relativo blocco del turn over aggravate, negli ultimi tempi, dalle ulteriori prolungate assenze per distacchi presso l'Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati, per distacchi sindacali, per malattia dovuta ad infortuni e stress da lavoro, hanno causato un notevole incremento dei carichi di lavoro per il personale che è rimasto in servizio presso il tribunale di Reggio Calabria, pregiudicando non solo l'attività di ufficio delle cancellerie, ma anche la salute dei dipendenti.
Di questo e non solo, hanno parlato in una conferenza stampa congiunta, svoltasi nella biblioteca del Cedir, alcuni dirigenti nazionali di Cgil Fp; Cisl Fp; Unsa Confsal, Uilpa e Cisal Fpc, rappresentata dal segretario nazionale di categoria, Fabio Schiavone.
Alla conferenza-assemblea, oltre ai rappresentanti sindacali ed a tantissimi lavoratori giudiziari interessatissimi, non ha voluto far mancare la sua presenza il presidente del tribunale dello stretto, Gerardis, affiancato dal presidente dell’ordine degli avvocati reggini, Panucci e dal rappresentante della locale sezione Anm, Leonardo.
Per meglio descrivere la situazione in cui si trova a dibattersi il personale in servizio presso quel “presidio di legalità”, CISAL Fpc ha tenuto ad evidenziare, ad esempio, “che presso tutto il Settore Civile del Tribunale, si è passati dai 52 dipendenti presenti ad aprile 2009 ai soli 32 attualmente in servizio, a fronte di un costante aumento numerico di magistrati, togati e non”. La revisione della geografia giudiziaria, che ha comportato l'accorpamento della sezione distaccata di Melito Porto Salvo, ha ulteriormente aggravato tale stato di cose. Il carico di lavoro, infatti, con i circa 1.200 fascicoli provenienti da quella sede che sono andati ad aggiungersi agli altri già esistenti, ha subito un nuovo incremento, facendo giungere il numero complessivo di adempimenti della sola cancelleria civile a circa 15 mila procedimenti.
“Peraltro – ha ribadito il Dipartimento Ministeri-Sicurezza e P.C.M. della CISAL - l'informatizzazione, che in questi anni ha particolarmente impegnato le cancellerie (iscrizione nei registri informatici, comunicazioni telematiche, etc... ), non è allo stato in grado di affrontare il forte impatto derivante dal numero di unità di personale venuto meno, essendo il ricorso al processo telematico ancora insufficiente e del tutto irrilevante per quanto riguarda gli atti di parte. Detta automazione richiederà al personale di cancelleria, inoltre, in futuro, un ulteriore rilevante impegno (dall’otto dicembre sarà attivato il processo telematico, il cui servizio sarà espletato da un solo assistente giudiziario, già gravato dal carico di lavoro che gli è stato assegnato)”.
A ciò si aggiunga che il contratto di oltre 70 tirocinanti, che davano un supporto alle cancellerie, è scaduto. “In una città a così alto indice di criminalità – ha sottolineato Fabio Schiavone della Segreteria nazionale del Dipartimento, nonché segretario generale Calabria Fpc Cisal - non si può consentire l’esistenza di tali lacune e, l’unità sindacale – dimostrata in questa occasione – è stata e sarà in futuro baluardo a tutela dei lavoratori. Il personale giudiziario che con impegno dedizione e spirito di sacrificio, supporta quotidianamente i magistrati che, senza l’ausilio tecnico dei cancellieri e degli altri operatori, non possono portare avanti il proprio lavoro a tutela della legalità e della giustizia, non può sopportare oltre questi impressionanti carichi di lavoro, pena il rischio della salute e della sicurezza”.
“Da quanto sopra evidenziato - ha rimarcato il dirigente Cisal - emerge con chiarezza la necessità di aggiornare il documento di valutazione dei rischi, con riferimento alla valutazione stress da lavoro correlato (art. 28 d.lgs. 81/08), datato 21/12/2011. Si evidenzia altresì, che il personale, già da circa un paio di anni, non è sottoposto a sorveglianza sanitaria, per mancanza del medico competente”.
Alla luce di tutto ciò si è invitato il Presidente del Tribunale a limitare l'attività giurisdizionale, “che – riferiscono dalla Cisal - non può essere più supportata dal personale in servizio, che potrebbe incorrere in errori od omissioni, passibili di eventuali procedimenti penali, civili e amministrativo-contabili”.
In conclusione, “non potendo più tollerare oltre la gravissima e non più sostenibile situazione di grave carenza di personale in cui versa il personale del Tribunale di Reggio Calabria - che di questo passo molto presto porterà alla paralisi delle attività” il sindacato ha comunicato che intraprenderà tutte le necessarie iniziative a tutela dei lavoratori, compreso lo stato di agitazione.