Reggio: ritorno all’Eremo del Quadro della Madonna della Consolazione
Riceviamo e pubblichiamo il messaggio di S.E. Mons. Morosini distribuito in occasione della Consegna del Quadro della Madonna della Consolazione ai padri Cappuccini. Il Messaggio è rivolto alla Chiesa e alla città di Reggio:
“Carissimi,
Pochi giorni prima della tradizionale Discesa in città del Quadro della Vergine Madre della Consolazione è iniziato il mio ministero pastorale in questa Diocesi. Ho voluto fin dall’inizio affidare il mio servizio, la vostra e la mia vita, alla custodia e alla tenerezza della Madre.
Oggi il Quadro ritorna nella Sua dimora all’Eremo. Ma la Madre non si distacca dai Suoi figli, perché rimane dentro il cuore di ciascuno e di tutti; non solo perché è forte il nostro desiderio di Lei, ma perché è ancora più grande il Suo desiderio di noi.
Miei cari, è semplicemente meraviglioso questo “rapporto tra la Madre e i figli”, nella nostra Reggio, dove Paolo di Tarso portò l’annuncio del Vangelo. Per la prima volta quest’anno ho vissuto con voi, profondamente commosso, il “rapporto tra Reggio e la Madre”. Siccome Dio ha voluto inviarmi qui come vostro Pastore, avverto il dovere di vivere per voi anche il mio servizio di “Sentinella”, che scruta dall’alto, avverte i rischi e mette in guardia i figli. Ecco il perché, carissimi fratelli, di questo mio messaggio.
Con voi presento alla Madre tutti gli scenari di sofferenza e di crisi della nostra Città; la passione silenziosa e nascosta di tante famiglie che si trovano sull’orlo della povertà; di tante persone che hanno perso il lavoro e di tantissimi giovani che non riescono a trovarlo; le difficoltà degli amministratori e degli imprenditori; il silenzio sofferto di chi si sente abbandonato; lo sguardo perplesso dei ragazzi che crescono avviandosi su un futuro avvolto tra le nubi dell’incertezza.
E presento alla Madre anche l’ansia e la stanchezza di chi vive nella paura causata dai soprusi di una violenza organizzata, difficile da estirpare; e che - per i propri interessi di guadagno e di potere – si avvale del terrore che diffonde e dell’omertà che ne deriva; e vergognosamente ferisce la vita di tanti e la storia del territorio intero. Sono certo che la Madre accoglie quanto - con voi e a nome vostro - a Lei presento: a Lei, che avverte l’immenso bisogno di consolazione, che c’è nel cuore di tutti. Come vostro Vescovo sento di dover aggiungere che noi stessi possiamo impedire alla Madre di consolarci, non solo quando confondiamo “la fede” con i soli “gesti di devozione” e pensiamo che basta baciare il Quadro per essere cristiani; ma soprattutto quando il nostro cuore è chiuso nel recinto dei peccati, delle passioni, dei nostri modi di vivere e di pensare, e non si apre alla conversione.
Se chiudiamo i cancelli, nessuno può entrare. Nemmeno Dio, l’Onnipotente. “Chi ti ha creato senza di te - scrive s. Agostino – non ti può salvare senza di te”.
“Ecco, dice Gesù, sto alla porta e busso: se qualcuno mi apre, verrò da lui e cenerò con lui; e lui con me”. “Se mi apre...”, dice Gesù. Se non apriamo il cuore, carissimi fratelli, la Madre non ci può consolare! E questa apertura è solo l’inizio di un “cammino di conversione”, lungo il quale si deve incamminare l’intera nostra diocesi: Vescovo, Preti, Laici, tutti... Ma soprattutto quanti rubano agli altri con la violenza la libertà di essere se stessi! La Madre non attende altro che abbracciare ogni figlio, anche chi teme di essere perduto. Tutti siamo suoi figli! Ma può abbracciarci e donarci la Sua consolazione solo se apriamo il cuore e iniziamo il cammino di conversione.
Sono certo - e da padre e fratello ve lo grido - che, se iniziamo davvero questo cammino, non cambierà soltanto la nostra vita; ma cambieranno il volto e la storia della Diocesi e della città intera. Madre della Consolazione, prega per noi!”