Cinema: all’Unical “Sguardi in macchina” installazione di Frammartino

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Mercoledì 18 dicembre, presso il Teatro Auditorium dell’Università della Calabria è stata allestita una videoinstallazione realizzata dal pluripremiato regista Michelangelo Frammartino e dagli studenti Unical partecipanti al Workshop “Immagini, cinema e spazio architettonico”, curato dallo stesso Frammartino e Daniele Dottorini, e svoltosi dal 9 al 14 dicembre all’interno della rassegna denominata “Dietro lo schermo”, organizzata dal Centro Arti Musica e Spettacolo e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria, in collaborazione con l’Associazione Culturale Fata Morgana e il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale.

L’installazione ha previsto il posizionamento di diverse automobili su una rampa prospiciente il Teatro Auditorium e, all’interno delle vetture, sono stati inseriti dei veri e propri schermi cinematografici, sui quali (grazie alla retroproiezione) era possibile visionare alcune sequenze memorabili della storia del cinema italiano, ambientate appunto, negli abitacoli delle automobili: da “Il sorpasso” a “Johnny Stecchino”, passando per “La stanza del figlio” e moltissimi altri film.

L’idea originaria dell’installazione era proprio quella di entrare in rapporto con gli spazi dell’Università, grazie ad movimento immersivo tra l’architettura e le immagini. In più si è trattato anche di un omaggio al cinema italiano e ad un movimento che ne ha caratterizzato la modernità: il viaggio in macchina, la scoperta di un territorio, il road movie.

Hanno partecipato all’allestimento della videoinstallazione gli studenti: Vincenzo Caputo, Mattia Consiglio, Diego Diaz, Giuseppe Greco, Giovanna Guggiari, Caterina Iannelli, Davide Ioele, Francesca Lambré, Matteo Leuterio, Vincenzo Mirabelli, Isabella Mari, Maria Francesca Marozzo, Gianluca Salerno, Matteo Trapasso, Silvio Scarpelli, Giulia Francesca Santise, Serena Scigliano, Matteo Trapasso, Luigi Vecchio. Mentre preziosissimo è stato il supporto degli operatori Maria Furfaro e Gianfranco Donadio, e dei tecnici del Centro Arti Musica e Spettacolo, Pietro Carbone e Pietro Scarcello.

L’installazione ha avuto un ottimo riscontro di pubblico ed è stata presenziata dal Magnifico Rettore Gino M. Crisci, dal Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici, Raffaele Perrelli, e da Roberto De Gaetano, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Linguaggi dello Spettacolo, del Cinema e dei Media. Per quest’ultimo “"Sguardi in macchina" è stato uno degli esempi più significativi di integrazione fra momento di formazione (laboratorio per gli studenti), momento di ricerca (riflessione sul rapporto fra vita sociale, automobile e cinema in Italia), e produzione artistico-culturale con apertura al territorio di una installazione molto spettacolare.

Questo è stato merito in primo luogo di Michelangelo Frammartino, uno degli autori più interessanti del cinema italiano contemporaneo, con grandi capacità didattiche e formative che, insieme a Daniele Dottorini, e a 20 studenti del nostro Dams, in una settimana di lavoro ha ideato e messo in opera questa installazione. Contiamo di averlo ancora con noi i prossimi anni per costruire progetti analoghi.”

Soddisfatti anche gli studenti che hanno dato vita a questo progetto. Racconta Matteo Trapasso: “Quando il cinema si modella attraverso i repentini cambi di vista lo spettatore non trovandosi più nelle sale cinematografiche, parco giochi ideale di ogni buon cinefilo, percepisce l'ambiente circostante come fulcro dell'esperienza filmica."Sguardi in macchina" è stato un viaggio che, attraverso le immagini del cinema italiano, ha posto come obiettivo principale un cambio di prospettiva ribaltando la visione convenzionale.

Michelangelo Frammartino e il nostro docente Daniele Dottorini hanno guidato noi studenti attivando un workshop all'insegna della creatività, alternando fasi discorsive a fasi pratiche. Chi ha avuto la fortuna di attraversare le strade del cinema italiano, incrociando alcuni dei viaggi più emozionanti delle azioni in movimento ha scelto, montato e costruito la propria storia.”