Porto Gioia Tauro: Cgil, presidente authority sia competente
"Circolano tanti nomi per il prossimo presidente dell'Autorita' portuale di Gioia Tauro e della Calabria e il rischio concreto e' che la nomina per questo importante incarico si risolva semplicemente nell'assegnazione di una poltrona prestigiosa nella vecchia logica dell'occupazione del potere". Lo afferma il segretario della Filt-Cgil calabrese, Nino Costantino.
"Per la Cgil - spiega il sindacalista - invece, il prossimo presidente dovrà essere un manager in possesso della massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell'economia e dei trasporti portuali".
Secondo il sindacalista "il lavoro che si trovera' ad affrontare il nuovo presidente sarà importantissimo per il futuro della portualitàcalabrese e si dovranno affrontare le problematiche relative al porto di Crotone, Corigliano, Palmi, Gioia Tauro e Villa San Giovanni, che riguardano il futuro di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, con delle specificità diverse per ogni singolo porto, ma che devono essere affrontate con politiche di sistema e con il massimo della professionalità e competenza. Solo per quanto riguarda la realta' del porto di Gioia Tauro - sottolinea - ci si troverà di fronte alla scadenza della cassa integrazione che riguarda quasi 500 lavoratori diretti, oltre alle difficolta' per tutto l'indotto portuale.
E' evidente, inoltre, che il prossimo presidente dovrà avere una straordinaria capacita' di azione in relazione ai traffici marittimi internazionali. Proprio per questi motivi auspichiamo che non si guardi solo ad una poltrona da occupare politicamente, ma che si individuino competenze e professionalità in grado di rilanciare il sistema portuale di Gioia Tauro e della Calabria che dovrebbe rappresentare, non solo più a parole, la leva fondamentale dello sviluppo e della crescita dell'intera regione. Se invece - conclude - si volesse procedere con la vecchia logica dell'occupazione del potere il rischio concreto sarebbe quello del commissariamento come avvenuto per il porto di Napoli con le conseguenti ricadute negative e con evidenti responsabilita' politiche". (AGI)