‘Ndrangheta: sentenza sancisce esistenza “locale” Ariola

Vibo Valentia Cronaca

Il gup distrettuale di Catanzaro, Gabriella Reillo, ha depositato stamane le motivazioni della sentenza a carico di 16 presunti esponenti della 'ndrangheta delle Preserre vibonesi coinvolti nell'operazione antimafia "Luce nei boschi".

Le motivazioni della sentenza, contenute in 295 pagine, assumono un valore "storico" perchè per la prima volta viene riconosciuta in sede giudiziaria l'esistenza del "locale di Ariola", struttura di 'ndrangheta con sede ad Ariola, frazione di Gerocarne, nel Vibonese, che sin dagli anni '80 avrebbe controllato tutti gli affari illeciti nelle Preserre. Parti civili nel processo figuravano i Comuni di Gerocarne, Arena, Acquaro, Dasà, Sorianello, Soriano, Pizzoni, Vazzano, tutti nel Vibonese, e Confindustria Calabria.

Il giudice nelle motivazioni spiega il percorso logico-giuridico seguito per ritenere provata l'esistenza del clan Maiolo di Acquaro in faida con il clan Loielo di Gerocarne, con un ruolo di vertice ricoperto dagli Altamura di Ariola affiancati poi dal clan Emanuele che avrebbe preso il posto dei Loielo.

Dodici le condanne e 4 le assoluzioni, con il pm Marisa Manzini che aveva chiesto un totale di 111 anni di carcere a fronte dei 39 anni e 9 mesi decisi dal gup che ha scagionato Vincenzo Loielo (5 anni per associazione mafiosa) dall'accusa di aver preso parte ad un duplice omicidio per il quale era stato chiesto l'ergastolo. (AGI)