Bonifica ex sito industriale di Crotone. Proposto un supervisore scientifico, Marco Polo: scelta condivisibile

Crotone Salute
La zona industriale di Crotone

In riferimento a quanto apparso, in questi giorni, su alcuni organi di stampa, a firma del coordinatore provinciale dei Riformisti Italiani, Michele Calvo, sull’incidenza dei tumori nella popolazione, l’Associazione di Volontariato Marco Polo ha voluto esprimere la sua totale condivisione ed il suo sostegno alla proposta di designare, come supervisore delle operazioni di bonifica nell’ex sito industriale di Crotone, una personalità del mondo scientifico che abbia una comprovata competenza ed esperienza sul campo, cioè un ricercatore dell’Iss (Istituto Superiore di Sanità) o dell’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), come dallo stesso Calvo suggerito “nella consapevolezza - affermano dll’associazione - che bisogna difendere gli interessi della città e della comunità dalla sua stessa classe politica che, in questi anni, si è dimostrata soprattutto distratta dal perseguimento di interessi che non hanno nulla di pertinenza con la tutela dell’ambiente e della la salute del cittadino, perdendo la percezione della realtà e dei tanti problemi rimasti irrisolti, nonostante i continui proclami e le promesse da parte dell’Amministrazione”.

Per quanto riguarda la rimozione dei manufatti in eternit, altro punto analizzato dal Calvo, l’associazione ritiene “doveroso ribadire - dicono - quanto … già denunciato, pubblicamente e con comunicazioni formali indirizzate alle istituzioni preposte, ossia che la classe politica, sia quella attuale che quella delle passate consiliature, è totalmente responsabile di aver costretto, per tutti questi lunghi anni, la cittadinanza residente a Capo Colonna e nelle zone limitrofe, ad utilizzare, per uso domestico, acqua non potabile e, pertanto, contaminata in quanto erogata per mezzo di una usurataconduttura, fatta di “eternit”, ripetiamo “eternit”, materiale notoriamente nocivo alla salute ed il cui utilizzo è tassativamente vietato dalla vigente legge (legge 257/92 e decreto 18 settembre 2001 n. 468)”.

A proposito l’Associazione anncuncia che, nel caso in cui si dovessero riscontrare nei residenti di Capo Colonna, casi di tumore (ad esempio, tumore gastrointestinale) riconducibili alle fibre ed ai residui di amianto veicolati proprio dal flusso dell’acqua, adirà le vie legali per la tutela della salute dei cittadini.