Libia: operai scomparsi, preoccupazione e attesa nel Catanzarese
Ancora nessuna notizia dei due operai calabresi scomparsi in Libia da tre giorni. Nei due paesi in provincia di Catanzaro, Feroleto Antico e Pianopoli, dove risiedono le famiglie, la preoccupazione aumenta, così come cresce l'attesa per un contatto con i possibili rapitori. Nessuno parla, anche perché non ci sono notizie nuove.
La Farnesina segue con attenzione l'evolversi della vicenda, ma senza un contatto è impossibile ragionare su azioni e soluzioni. Questo è quello che trapela dai congiunti di Francesco Scalise e Luciano Gallo. Per il resto, permane il totale riserbo, con l'obiettivo di non creare possibili intoppi e polemiche che in questo momento non gioverebbero a nessuno. Parenti ed amici si stringono intorno alle mogli e ai figli dei due rapiti, con un mesto via vai dalle rispettive abitazioni. Al dramma di Catanzaro si unisce la solidarietà delle famiglie degli altri operai calabresi ancora in Libia.
C'è preoccupazione anche a Crotone, dove ha sede la General World, la società che si occupa di costruzioni e lavori edili e per la quale lavorano Scalise e Gallo. Anche qui si aspettano segnali, a cui si unisce l'angoscia per i rischi che corrono gli altri italiani impegnati nei lavori di costruzione di una strada in una zona ad alto rischio quale quella di Derna. Oggi a Feroleto Antico e Pianopoli, paesi di residenza dei due rapiti, pochi hanno voglia di parlare. Dopo gli sfoghi delle ultime ore, in molti evidenziano come sia necessario soprattutto stare vicino alle famiglie.
"Delle tante difficoltà che viviamo in questa zona e delle attenzioni che non ci sono rispetto al lavoro che manca - afferma Antonio mentre sorseggia un caffè in un bar - ne parleremo dopo che saranno tornati a casa Francesco e Luciano. Siamo consapevoli che la situazione è delicata, per questo vogliamo dimostrare che qui in Calabria affrontiamo anche situazioni del genere con grande dignità, proprio come stanno facendo le due famiglie". Un incoraggiamento che in queste ore si è levato da più parti, con l'obiettivo di fare sentire alle famiglie Scalise e Gallo la solidarietà incondizionata di tutti.
"Aspettiamo un segnale - ha evidenziato Nicola - sapendo che a questo punto è importante stabilire in contatto con coloro che hanno in mano i due operai, solo allora sarà possibile fare previsioni. Non ci resta che pregare". (AGI)