Lavoro, Aeroporto Sant’Anna: basta infangare l’operato dei dipendenti

Crotone Attualità

Riceviamo e pubblichiamo lettera firmata da “Le figure apicali della Società Aeroporto S.Anna SpA”, sullo scalo pitagorico:

“Il tentativo portato avanti da qualcuno, che, nascondendosi dietro la carta stampata, cerca di infangare l'operato e la professionalità dei dipendenti del S.Anna non può essere fatto passare indolentemente.

Il fatto che persone professionali, responsabili, laboriose e tenaci che, come la storia di questo ultimo anno insegna, non si sono arrese mai, neanche di fronte alla mancanza dello stipendio, garantendo l'apertura dell'aeroporto con l'assunzione di responsabilità, non solo amministrative, ma soprattutto penali, legate al ruolo che rivestono, finalizzato a garantire, sempre e comunque, la sicurezza delle operazioni aeroportuali, vengano viste come figure da attaccare per quanto guadagnano e non considerate risorse al servizio di questo aeroporto e di questo territorio è un fatto grave.

Di cosa dobbiamo vergognarci, di essere onesti, professionali e incorruttibili? Di avere il diritto ad uno stipendio previsto dai Contratti Nazionali di categoria? Peraltro se si sommano gli stipendi delle figure apicali della Società Aeroporto S.Anna, non si raggiunge il totale di un Dirigente Generale degli Enti pubblici di questo territorio.

Riportiamo le parole di Papa Francesco: “Facciamo la disinformazione: dire soltanto la metà che ci conviene e non l’altra metà; l’altra metà non la diciamo perché non è conveniente per noi. Alcuni sorridono… ma è vero quello o no? Hai visto che cosa? E passa. Secondo è la diffamazione: quando una persona davvero ha un difetto, ne ha fatta una grossa, raccontarla, 'fare il giornalista'… E la reputazione di questa persona è rovinata! E la terza è la calunnia: dire cose che non sono vere. Quello è proprio ammazzare il fratello! Tutti e tre - disinformazione, diffamazione e calunnia - sono peccato! Questo è peccato! Questo è dare uno schiaffo a Gesù nella persona dei suoi figli e dei suoi fratelli”.

È anche per questo atteggiamento che il nostro territorio viene definito "Terra senza speranza" dalle testate giornalistiche nazionali.”


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