Case CER, Morano Calabro: Di Leone denuncia l’immobilismo Regione

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L’annosa vicenda delle case CER (Comitato Edilizia Residenziale) di contrada Calcinaia a Morano Calabro, mai ultimati per le note traversie dell’impresa costruttrice, oggetto di una richiesta d’incontro del sindaco Di Leone all’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Pino Gentile.

Nella missiva trasmessa al rappresentante dell’esecutivo Scopelliti, il primo cittadino dell’antico borgo del Pollino pone l’accento sugli sprechi di natura economica e le conseguenze nefaste, relative al pericoloso prolungato impasse, che da anni paralizza e vanifica le iniziative avviate dall’Amministrazione moranese per dirimere la quaestio.

«Nell’anno 1999 – spiega Di Leone – veniva approvato un progetto per la costruzione di 40 alloggi E.R.P, per un importo complessivo di € 3.169.495,99 (£ 6.137.000) che se pur iniziati non sono mai stati terminati per l’insorgere di vicissitudini giudiziarie che hanno interessato la ditta appaltatrice.

A seguito dell’autorizzazione ottenuta dalla Direzione generale per le Politiche Abitative del Ministero delle Infrastrutture, circa l’utilizzo del ribasso d’asta di € 264.000,00 finalizzato al compimento dell’opera, e dopo la rescissione del contratto con l’impresa aggiudicataria, la Giunta comunale approvava un progetto esecutivo per un importo totale di € 890.715,00 (di cui € 626.715,00 somme residue del contratto principale; € 264.000,00 per ribasso d’asta).

Quanto sarebbe bastato per concludere il 1° stralcio funzionale dei blocchi 1 e 5, per complessivi 16 appartamenti, riportando in vita un impianto che è stato – è utile ricordarlo - recentemente inserito nell’elenco delle opere incompiute, redatto dal Ministero in base alle nuove disposizioni legislative».

Ma ecco gli ultimi sviluppi. Apparentemente incoraggianti. Se non fosse che anche questi sembrano essersi incomprensibilmente arenati. Perché? Procediamo. È sempre Di Leone che parla: «In ragione di una recente personale visita presso il Ministero delle Infrastrutture – dice – data la mancata emanazione del provvedimento autorizzativo ufficiale, che avrebbe dovuto confermare il precedente beneplacito, l’arch. Paolo Rosa, membro della Direzione Generale del Dicastero competente, m’informava dell’esistenza di un Piano regionale redatto di concerto con il Ministero per il reperimento di risorse nel settore dell’edilizia sovvenzionata.

A riguardo, lo stesso Rosa contattava l’ing. Capristo, appartenente al Provveditorato Regionale calabrese, per approfondimenti. Questi dava subito ampia disponibilità per fissare un appuntamento alla presenza dell’assessore Gentile. E qui, ahimè, ci fermiamo. Nel senso che, a tutt’oggi, nonostante una mia telefonata al segretario particolare dell’assessore, nessuna notizia è più pervenuta. Era il 6 novembre dell’anno scorso!

Dobbiamo prendere atto, obtorto collo, dell’immobilismo della Regione e della totale assenza di volontà nel risolvere una vertenza che nuoce pesantemente all’immagine e all’economia della nostra comunità, e che se risolta apporterebbe benefici occupazionali. E invece siamo costretti ad assistere impotenti al progressivo deterioramento delle strutture, pur sapendo che in Regione ci sono le risorse necessarie, derivanti dal Piano Casa da proporre al Ministero delle Infrastrutture e nel quale potrebbe essere inserito Morano.

La cifra stimata per il completamento dell’opera è di un milione di euro. Lungi da noi qualsiasi considerazione legata alle appartenenze, ma non riusciamo a capire come il nostro Comune, non abbia avuto nonostante le diverse richieste inoltrate, nessun riscontro economico-finanziario da parte dell’Assessorato ai Lavori Pubblici. Morano, per quel che rappresenta a livello culturale e turistico, riconosciuta in campo nazionale e internazionale, possiede tutti i requisiti e i diritti per pretendere l’assegnazione di fondi in linea con le proprie caratteristiche».