‘Ndrangheta: confiscati beni per 11 mln a imprenditore reggino
La Direzione investigativa antimafia di Reggio Calabria sta eseguendo un decreto di confisca emesso dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti di Santo Crucitti, noto imprenditore edile locale già coinvolto in diverse inchieste giudiziaria (operazioni Pietrastorta, Raccordo e Sistema).
Il Tribunale ha emesso il decreto di confisca, che riguarda beni per un valore di 11 milioni di euro, a seguito di una proposta formulata dal procuratore distrettuale di Reggio Calabria. Tra i beni confiscati figurano aziende, immobili e rapporti finanziari. In particolare viene confiscata anche la nota palestra Fitland della città dello Stretto.
h 10:12 | Tra i beni confiscati dalla Dia all'imprenditore edile reggino Santo Crucitti, 51 anni, figurano aziende edili e il 70% della quota del più moderno e attrezzato centro fitness polifunzionale della città di Reggio Calabria, con oltre 1300 quadri di superficie adibiti a palestra, piscina e centro estetico.
Questi in dettaglio i beni confiscati: capitale sociale ed intero patrimonio aziendale della "EPI S.r.l.", ("lavori generali costruzioni edifici e lavori ingegneria civile"), con sede in Reggio Calabria; quota di capitale di proprietà di Antonino Gennaro Crucitti e corrispondente parte del patrimonio aziendale (70%) della "Fitland Società Sportiva Dilettantistica a r.l.", con sede in Reggio Calabria alla via Bruno Buozzi; intero patrimonio aziendale dell'impresa individuale Crucitti Antonino Gennaro, operante nel settore edilizio, con sede in Reggio Calabria; immobile a uso abitativo a Reggio Calabria, località Pietrastorta, della superficie di circa 180 mq.; immobile (fabbricati e locali per esercizi sportivi con fini di lucro) sito in Reggio Calabria alla via Buozzi; immobile (magazzini autorimessa) sito in Reggio Calabria alla via B. Buozzi snc; conti correnti delle società sottoposte a confisca.
Crucitti, in atto detenuto, è indiziato di appartenere, col ruolo di capo, all'omonima cosca operante nel quartiere di Condera-Pietrastorta di Reggio Calabria. Già per due anni sottoposto alla sorveglianza speciale, Crucitti è rimasto coinvolto in tre indagini giudiziaria, denominate Pietrastorta, Raccordo e Sistema.
Sul versante patrimoniale, invece, le indagini della Dia hanno accertato in capo all'imprenditore e ai suoi familiari conviventi l'assenza di risorse lecite idonee a giustificare investimenti di grossa entità, rilevando una cospicua sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio posseduto. Il gip, inoltre, ha sottolineato come l'impresa Epi srl "sembra essere esercitata da Santo Crucitti con metodo mafioso". (AGI)