Chiusura Uccp nel Reventino, il dg dell’Asp di Catanzaro ha incontrato i sindaci
Il Direttore generale dell’Asp di Lamezia Terme, Gerardo Mancuso ha incontrato ieri mattina i sindaci dei Comuni del Reventino, per spiegare i motivi che hanno portato alla sospensione delle attività dell’UCCP, Unità complessa di cure primarie, dello stesso distretto sanitario, dopo che si erano verificate alcune procedure irregolari nella gestione delle attività.
Mancuso, affiancato da Giovanni Paladino, Direttore del Distretto del Lametino e del Reventino, ha riferito ai sindaci: “Abbiamo dovuto necessariamente notificare alle autorità giudiziarie quello che è accaduto e, per i reati d’ufficio, mettere in atto delle attività che sono sospensione, verifica e poi determinazione. Esattamente questo abbiamo fatto, perché non si può pensare che L’UCCP sia la seconda repubblica, cioè la seconda azienda sanitaria della provincia di Catanzaro, perché ci sono fatti delicati che attengono alla sicurezza assistenziale che sono in capo all'Azienda e solo all'Azienda. Quindi ovviamente io non potevo non prendere provvedimenti. In questa storia i sindaci sono assolutamente fuori perché hanno aderito ad una iniziativa che avevano condiviso con me, quindi sono in buona fede, hanno agito nell'interesse dei cittadini desiderosi di offrire un nuovo servizio di prossimità'. Questo stato di cose mi ha fatto ovviamente prendere una decisione che è quella di attivare immediatamente l’indagine, notiziare la Procura e sospendere le attività. Io credo che sia stata una procedura di buon senso, significa che un amministratore che vuole vederci chiaro deve per forza agire in questo modo”.
“Questo – ha aggiunto - non significa che aboliamo l’UCCP del Reventino, questo significa che dopo aver risolto le questioni, e io penso che nel mese di marzo si risolveranno, riapriremo di nuovo l’UCCP e però con un assetto organizzativo diverso, perché, consentitemi la franchezza, non si può tollerare che si ricada nello stesso errore del passato. Non si capisce perché le altre UCCP funzionano in maniera meravigliosa, quella di Lamezia ha già fatto registrare risultati importanti, abbiamo dei dati statistici per poter affermare che si sono ridotti i ricoveri impropri, si sono ridotti i codici bianchi, sulle altre contiamo di avere lo stesso risultato, mentre sul quella del Reventino si sono avuta tanti problemi. Da parte mia vi è la estrema disponibilità a risolvere rapidamente le questioni e riaprire l’UCCP, però con una organizzazione puntuale, perché quello che è accaduto è un fatto molto grave.”
“Avere i sindaci qui è un grande onore – ha tra l’altro dichiarato Mancuso - con i quali mi sono sempre confrontato anche in momenti particolarmente critici e che insieme abbiamo superato. Si apre l’UCCP compatibilmente con gli accertamenti che sono in corso. L’UCCP si fonda su un principio, che le attività vengano concentrate su un solo luogo fisico, e non sul territorio. Sui punti prelievo noi abbiamo intenzione di far partire un nuovo servizio territoriale, che consentirà di avere in ogni paese un punto prelievo nell’arco di 4-5 mesi, con una frequenza settimanale o mensile, e proprio per venire incontro delle persone non autosufficienti, così assicuriamo questo e anche un altro servizio, quello della telecardiologia, cioè nella guardia medica o in un ufficio comunale noi faremo un punto dove di può registrare un elettrocardiogramma e avere la risposta immediata di un cardiologo. Servizi che cercheremo di capillarizzare il più possibile”.
I sindaci dei Comuni di Carlopoli, Conflenti, Decollatura, Martirano, Martirano Lombardo, Motta S. Lucia, S. Mango D’Aquino e Soveria Mannelli, hanno ringraziato il Direttore generale per aver convocato questo incontro chiarificatore, manifestando la propria disponibilità a collaborare con l’Azienda sanitaria per ripristinare la normalità e far ripartire le attività dell’UCCP, nel rispetto del contratto siglato.
Il sindaco di S. Mango d’Aquino, Chieffallo, nel rivolgersi a Mancuso lo ha ringraziato “a nome di tutti i sindaci per la tempestiva convocazione che tende a chiarire questi aspetti che tu hai ben messo in evidenza. Il lavoro improbo a cui tu sei preposto – ha aggiunto - e che stai svolgendo con grande attenzione in un mare magnum che è questo della sanità, pieno di mille contraddizioni, lo stai svolgendo con grandissimo zelo e grande intelligenza e partecipazione”.
Nel suo intervento il sindaco di Decollatura, Cardamone ha detto: “Grazie direttore, capisco che sono stata quella che ha fatto più rumore, però per noi a Decollatura questa sanità territoriale è partita così bene che è stato un fulmine a ciel sereno aver saputo che non c’era più. Logisticamente è eccezionale che ci sia il poliambulatorio dell’Asp, il cittadino, tra l’altro la media della popolazione anziana è di 65 anni. C’è stata una partecipazione, una condivisione altissima, finalmente anche la Calabria ha fatto un progetto buono. Però così sono state penalizzate le fasce deboli della popolazione. È giusto che l’autorità giudiziaria faccia il suo corso e chiarisca ciò che è avvenuto. Ci sono varie forme: dal commissariamento alle sostituzioni, ma non sospendere il servizio. C’è una condivisione istituzionale e si possono superare certe problematiche amministrative e giudiziarie”.
“Vi devo ringraziare tutti per gli interventi – dice ancora il Direttore generale dell’Asp - per quello che avete detto e anche perché mi avete dato una chiave di lettura sul perché l’UCCP del Reventino non è partita in maniera adeguata. Uno dei motivi è perché è stata presentata come un servizio territoriale, e così non è. l’UCCP si fonda sul luogo fisico dove concentrare una serie di attività, quindi non ci possono essere attività al di fuori di quel luogo fisico, a meno che non siano attività autorizzate per sicurezza dall’Asp. Se c’è un attore che in questa situazione non ha avuto nessuna responsabilità sono i sindaci, desiderosi di dare servizi ai territori".