Ambulante ucciso a Vibo: Giudici, niente prove contro polacca
La Corte d'Assise d'appello di Catanzaro, presieduta dal giudice Palma Talerico, ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale l'11 novembre ha assolto con formula piena Anita Jarzebowska, 38enne polacca, accusata dell'omicidio di Giovanni Lo Piccolo, 48 anni, ambulante di Vibo accoltellato in auto il 25 febbraio 2010. In primo grado la donna era stata condannata dal gip del Tribunale di Vibo, Alessandro Piscitelli, a 10 anni e 8 mesi. La vittima conviveva sia con la Jarzebowska che con la propria moglie legittima, tutti sotto lo stesso tetto, compresi i bimbi avuti dalle due donne. La Jarzebowska sarebbe stata costretta da Lo Piccolo a prostituirsi anche nel Reggino. In 16 pagine di motivazioni, i giudici d'Appello sottolineano che gli elementi ritenuti dal gip di Vibo, Alessandro Piscitelli (oggi pm alla Procura di Fermo), idonei "a fondare il giudizio di responsabilità a carico della Jarzebowska non presentano, neppure nella loro unitaria e globale valutazione, quella valenza indicativa necessaria per consentire l'attribuzione alla stessa del fatto delittuoso". Nessuna traccia ematica sui vestiti dell'imputata è stata infatti trovata, mentre l'ipotesi che una camicia sporca di sangue, ritrovata a casa della vittima, sia stata adoperata dall'aggressore per ripulirsi le mani dopo l'accoltellamento "non appare sorretta da nessun elemento fattuale e contrasta con le più elementari regole della logica". (AGI)