‘Ndrangheta: confermata confisca beni D’Agostino e Cardillo
La Cassazione ha confermato la confisca del patrimonio immobiliare da oltre 10 milioni di euro di Ilario D'Agostino e Francesco Cardillo, accusati di far parte di un'articolazione piemontese della 'ndrangheta che riciclava denaro in attività di costruzioni e altre società.
I beni erano stati sequestrati nell'aprile 2012 in seguito alle indagini avviate nel 2008 dalla Dia di Torino che portarono a scoprire la presenza delle ditte riconducibili ai due in appalti pubblici: tra questi, anche quelli per la realizzazione di alcune tratte della linea Tav piemontese e per la costruzione delle opere connesse alle olimpiadi di Torino 2006. D'Agostino era anche riuscito a inserire una sua impresa nei lavori per la realizzazione del nuovo porto di Imperia.
Tra i beni sequestrati, intestati ai due e ad alcune delle loro società loro riconducibili (Italia Costruzioni Srl e Ediltava Srl), c'è una villa di pregio di 12 vani a Legnano (Mi), che Italia Costruzioni aveva rilevato nel 2007 dal fallimento della ditta Floridia di Cosimo Barranca, capo del locale di Milano arrestato nel luglio 2010 dalla Dda di Milano nell'ambito dell'"Operazione Infinito".
Ci sono poi una decina di abitazioni nel torinese, box auto, un appartamento di lusso a Torino, quattro appartamenti nel cuneese, alcuni terreni edificabili a Riace (Rc) e Caulonia (Rc). È stata confiscata anche la somma di ? 156.985,00, provento della vendita di un'abitazione e relativi garage siti in Oulx (TO). (AGI)