Magorno (Pd) ha incontrato il vice ministro Nencini
Il segretario regionale del Partito Democratico, Ernesto Magorno, ha incontrato il Viceministro alle Infrastrutture, Riccardo Nencini, in visita questa mattina nella sede dell'autorità portuale di Gioia Tauro. Con Magorno erano presenti i sindaci di Gioia Tauro, Renato Bellofiore; di Rosarno, Elisabetta Tripodi e quello di San Ferdinando, Domenico Modafferi. "Ho chiesto il sostegno dell'On Nencini sulle questioni più importanti che riguardano il rilancio di quest'area, come la riduzione dell'accise sui carburanti, la riduzione delle tasse di ancoraggio, e soprattutto la creazione di una zona Economica Speciale (ZES) – dichiara Magorno. La visita del Viceministro rappresenta un altro segnale importante nei confronti della nostra regione da parte del Governo guidato da Matteo Renzi. Inoltre, assume una particolare valenza che Nencini abbia voluto effettuare questa sua prima visita per fare il punto sulle prospettive di una struttura che è decisiva per il futuro dell'intera Calabria in termini economici ed occupazionali. Magorno infine annuncia "Il Pd è consapevole che su Gioia, il più grande terminal del Mediterraneo, si gioca una partita decisiva. Per questo lunedì terremo in questa città una iniziativa pubblica, alla quale parteciperanno i sindaci del territorio presenti oggi, e nella quale diremo quali sono le nostre proposte e quello che vogliamo concretamente fare per il rilancio dell'area portuale di Gioia Tauro".
“La commissione Antimafia dedichi una sessione speciale alla questioni del mafia branding, dell’utilizzo all’estero di simboli e nomi legati alla criminalità organizzata per fare business nell’agroalimentare”. E’ quanto chiede il deputato del Partito democratico componente della commissione Antimafia, Ernesto Magorno, in merito a quando documentato dalla Coldiretti nell'ambito della presentazione della Fondazione "Osservatorio sulla criminalità nell'agricoltura e sul sistema agroalimentare". “La presidente della commissione Rosy Bindi – spiega Magorno – coinvolga anche il giudice Nicola Gratteri, da anni in prima linea contro le mafie a livello nazionale e internazionale. Pensare di arricchirsi e fare impresa utilizzando riferimenti alla mafia significa dare l’ennesimo schiaffo ai familiari delle vittime della criminalità. E’ inaccettabile, inoltre, che il nome dell’Italia a livello internazionale possa essere associato per fini commerciali alla piaga di Cosa Nostra e delle altre mafie. E’ opportuno che anche la commissione Antimafia faccia sentire la sua voce”.