Porto Vibo Marina, Bulzomì: troppe inesattezze e tanti proclami

Vibo Valentia Infrastrutture

«In merito al dibattito che si è aperto in questi giorni attorno al porto di Vibo Marina ritengo sia il momento di intervenire per fare un po' di chiarezza.- Lo scrive in una nota consigliere regionale di Forza Italia, Salvatore Bulzomì - Ho seguito e letto con attenzione le rimostranze manifestate sugli organi di informazione dai partiti, dalle associazioni, dai sindacati, circa l'esclusione, da parte di Costa Crociere, dello scalo vibonese nell'ambito del piano crocieristico varato di comune accordo con la Regione Calabria.

E qui corre l'obbligo di procedere ad una prima precisazione. Se nessuna nave da crociera approderà a Vibo Marina, la responsabilità non è da imputare né alla società, né alla Regione Calabria.

Semplicemente, e forse qualcuno sembra esserselo dimenticato, il porto di Vibo Marina non è stato considerato adeguato sotto il profilo strutturale a poter accogliere navi di una certa portata; non è stato considerato tale da parte dei tecnici di Costa Crociere che molto tempo fa fecero un apposito sopralluogo.

In questo caso, se delle responsabilità esistono in capo alla Regione, ed esistono, sono da ricondurre alla gestione e alla vigilanza sull'attuazione di quei progetti di riqualificazione strutturale, quindi di ammodernamento, che avrebbero messo il porto nelle condizioni di fare approdare anche le navi da crociera.

A tal proposito occorre fare la seconda precisazione, che riguarda, appunto, i progetti – e i fondi – destinati allo scalo vibonese. Al momento l'unico finanziamento certo è quello stanziato dal Ministero dello Sviluppo economico, del valore di 6,5 milioni di euro, a favore della società Vibo Sviluppo, ovvero quel finanziamento necessario ad attuare il progetto di riqualificazione del molo generale Malta e della banchina Cortese.

Un altro progetto era pronto da tempo, come ha avuto modo di confermarmi l'ingegnere Vampo della Regione Calabria, ma per via della mancata firma della convenzione tra il Genio civile opere marittime e l'assessorato alle Infrastrutture della Regione Calabria, non è mai arrivato a compimento, e ciò ha impedito di spedire la pratica al Ministero per chiederne il relativo finanziamento, per il quale, è bene ricordare, erano stati stanziati 21 milioni di euro che ormai non ci sono più. Dunque, credo di poter dire, senza timore di smentita, che gli unici fondi concreti destinati al porto sono i 6,5 milioni del Mise, peraltro ancora in attesa del decreto ministeriale; tutto il resto fa parte di un libro dei sogni di cui non ho intenzione di scrivere alcun capitolo.

Quanto alla proposta di legge 497 del collega Alfonso Grillo, in giacenza nella quarta commissione dal 29 luglio 2013, giorno in cui fu presentata, dal titolo “Interventi per migliorare la competitività del porto di Vibo Marina”, posso dire che si tratta certamente di un'iniziativa lodevole, che mi attiverò a portare in discussione in commissione sostenendola convintamente qualora, dopo averla approfondita, mi rendessi conto che ha un concreto fondamento con la realtà, ovvero trovi riscontro con le coperture del bilancio regionale e di programmazione comunitaria; fino ad allora, e fino a prova contraria, si tratta solo di una mera proposta, seppur lodevole, e nulla più.

Ancora il collega Grillo fa riferimento alla programmazione comunitaria 2014/2020. Ebbene, credo sia arrivato il momento di cambiare il modo di agire e lavorare finalmente tutti verso un unico obiettivo.

Sulla programmazione invito fin da ora tutti i colleghi della deputazione calabrese, gli onorevoli Alfonso Grillo, Gaetano Bruni, Pietro Giamborino, a sedersi attorno ad un tavolo insieme all'assessore di riferimento di questo territorio, Nazzareno Salerno, e al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti o al vicepresidente Antonella Stasi, affinché si metta a punto un programma capace di rilanciare seriamente questo territorio, iniziando con l'inserire il porto di Vibo Marina tra le infrastrutture strategiche della Calabria e che meritano attenzione e priorità rispetto ad altre.

Fino ad oggi, purtroppo, si sono fatte tante parole, per trent'anni, e continuando a farne non si cambieranno le cose. A tal proposito un'ultima considerazione, che riguarda il gruppo consiliare di Vibo Valentia del mio partito. Nel rimarcare che considero la loro presa di posizione per certi versi giusta e legittima, dico loro che altre considerazioni, invece, andrebbero fatte soltanto una volta appurata la realtà dei fatti. E in questo caso, sul sistema porto, forse si è fatto un balzo troppo in avanti.

Loro sanno bene, e lo faranno insieme a me, che la vigilanza sul porto, come su tante altre spinose questioni, è e sarà massima; ma bisogna leggere le situazioni in profondità, e non sempre viene fatto. La superficialità porta a dire che la Regione non ha voluto le navi da crociera a Vibo Marina. Spero invece di avere fatto chiarezza, individuando, per quanto di mia competenza e capacità, le vere responsabilità delle tante parti in causa».