Cisal Vibo, sale la protesta per la mancata individuazione del Porto come scalo crocieristico
"La esclusione del Porto di Vibo Valentia Marina dall’accordo biennale, 2014 /2015 tra Regione Calabria e Costa Crociere dal circuito che prevede tre scali: Reggio Calabria, Crotone e Corigliano coglie di sorpresa il mondo della politica e delle istituzioni vibonesi". E' quanto scrive Filippo Curtosi, responsabile Cisal di Vibo Valentia.
"Oggi - continua la nota - tutti a crocifiggere Giuseppe Scopelliti, Presidente della Regione Calabria, reo di aver sottoscritto la convenzione e di aver dimenticato ancora una volta dai suoi progetti Vibo Valentia.
Ma ieri tutti i parlamentari e consiglieri regionali vibonesi, i partiti politici, il sindaco della città, i presidenti della Camera di commercio e di Confindustria, dove erano ?
Possibile che il problema Porto e ancor meglio l’idea legata ad un evidente sviluppo turistico sia nato solo dopo l’accordo Regione Costa Crociere di questi giorni?
Che il Presidente Giuseppe Scopelliti non abbia mai avuto a cuore le sorti di questa popolazione e il rispetto dei suoi accoliti vibonesi non è un fatto che desta sorpresa e meraviglia altrimenti oggi non staremo qui a discutere la ulteriore beffa consumata ai danni delle legittime aspirazioni di Vibo Valentia e dintorni .
Tuttavia le maggiori responsabilità non possono non essere riversate in via preminente su quella classe politica e dirigente che continua ad affrontare in maniera sempre più inadeguata la complessa problematica che riguarda il territorio a più alta vocazione turistica della Calabria.
La cultura degli annunci non ha mai prodotto niente e di questo stenta a prenderne atto sopratutto il sistema politico di questo territorio.
Le scelte operate da Scopelliti, e per ultimo, appunto, l’accordo con Costa Crociere, conferma quanto sia stata improduttiva, ad oggi, la spesso sfrenata politica delle chiacchiere messa in pratica da chi ha sempre predicato interventi per il Vibonese senza presentare un concreto progetto, una praticabile idea da realizzare.
Quel “…l’avevamo detto o l’avevamo scritto” pronunciati oggi a tamburo battente e a ridosso delle assurde scelte assunte dal Presidente Giuseppe Scopelliti confermano, ove ve ne fosse stato bisogno, l’incapacità progettuale e di intervento verso il potere decisionale di chi ha chiesto ed ottenuto il consenso elettorale sulla base di un programma che normalmente interpreta o dovrebbe interpretare il fabbisogno di una popolazione.
Ecco perché nessuna forza politica, di destra, sinistra o di centro, può accampare scuse o indirizzare sciabolate verso chi ha deciso che il Porto di Vibo Valentia Marina deve continuare a stare fuori dai progetti di sviluppo dell’economia turistica e occupazionale.
Certo Vibo Valentia Marina viene esclusa soprattutto perché non in grado di rispondere alle domande di sicurezza e di adeguamento che negli anni passati qualcuno, evidentemente senza molta convinzione, si è sforzato di presentare all’attenzione delle autorità competente.
Dei problemi infrastrutturali del Porto si è sempre parlato e spesso con scarsa convinzione perché alle parole non sono mai seguiti i fatti.
Ecco perché siamo convinti che chi non ha peccato scagli la prima pietra.
La classe politica e dirigente reciti il “mea culpa, mea culpa” prima di scaricare su altri proprie e precise responsabilità .
C’è, in ogni caso, una possibilità, una strada per superare questa avvilente situazione in cui è stato relegato il nostro sistema portuale ?
Intanto si pensi a promuovere un tavolo comune, tra rappresentanze di politica, istituzioni ed enti che in un certo senso dimostrano una propria competenza, realizzando una comune proposta atta a mettere in condizione l’infrastruttura ad accogliere ogni possibile modello di sviluppo.
Vibo Valentia Marina è un passaggio obbligato per chi è convinto che l’economia del territorio debba avere nell’attività portuale, ai vari livelli, il suo principale percorso senza escludere un possibile approccio con il sistema commerciale e turistico del Mediterraneo".