“Panorama d’Italia”: Scopelliti replica alle accuse e difende la sua gestione

Reggio Calabria Attualità

Giornata finale all’insegna del miglior giornalismo con un’intervista pubblica del governatore uscente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti al direttore di Panorama Giorgio Mulè sul palcoscenico del Teatro Cilea: "Non sto tergiversando sulle dimissioni”, ha detto Scopelliti, che a fine marzo è stato condannato, in primo grado, a sei anni per abuso di ufficio: “Ieri ho consegnato una lettera al Presidente del Consiglio regionale in cui chiedo la convocazione di una seduta del consiglio nella quale mi presenterò per fare un discorso di bilancio e rassegnare le dimissioni nelle mani del presidente".

Scopelliti ha tracciato un ampio riepilogo della sua esperienza di governo, quattro anni segnati da molte iniziative, dall’azzeramento di un deficit sanitario annuale pari a ben 240 milioni di euro fino alla riduzione delle addizionali fiscali regionali, che proprio quest’anno permetteranno uno sgravio di 53 milioni di euro per i contribuenti calabresi.

Scopelliti non ha risparmiato toni polemici: “Renzi e Alfano non possono girarsi dall'altra parte, lo devono sapere: la Lanzetta non può fare il ministro, ha portato il suo comune al dissesto. Io sono stato condannato per un dissesto che non c’è mai stato e devo dimettermi, mentre la Lanzetta ha portato il suo comune al dissesto e fa il ministro: questa è l’Italia". Poi, rispondendo a una domanda di Mulè, ha aggiunto: “Posso candidarmi a qualunque prossima elezione. Al partito hanno detto che secondo loro mi devo candidare. Io ho risposto solo che per me non è ancora il momento di parlare di candidatura. La prossima settimana ne riparleremo".

Nel pomeriggio, sempre al Cilea, ultimo evento: un’intervista esplosiva di Flavio Briatore, l’imprenditore-showman che ha sposato una calabrese doc, Elisabetta Gregoraci, al direttore di Chi Alfonso Signorini e al direttore di Panorama Giorgio Mulè. “Perché i giovani di qui non s’inventano qualcosa di nuovo? Invece di girare a vuoto dovrebbero tutti cominciare a far qualcosa in questo Paese, chi va via di qui è quello che forse ha meno coraggio.

Voi che siete qui dovete invece dimostrare a voi stessi e ai vostri figli che ce la fate, e allora dovete cominciare a stravolgere la burocrazia, abbiate creatività e iniziativa e cominciate magari a fare lavori che non vi piacciono, poi le cose evolvono”. “Io credo che la creatività sia fondamentale”, ha aggiunto Briatore. ”Sulla spiaggia di Soverato mi sono arrabbiato, ho visto tanta sciatteria e niente servizi. Colpa dell’Italia è la cattiva politica che ha fatto vivere Sud di assistenzialismo. In Sardegna faccio guerre giornaliere, per i disservizi che ci sono.

Ma anche qui a Reggio, un aeroporto come questo non può esistere, quando vuoi fare turismo come l’Italia potrebbe e dovrebbe fare, tutto il Paese deve cambiare, non c’è un portale Internet sull’Italia, non c’è una catena alberghiera italiana…”. Poi Briatore ha spiegato che non intende più investire in Italia per l’eccesso di burocrazia: “In America come in Kenia abbiamo fatto cose in due anni che in Italia ce ne volevano otto. La gente non investe più qui perché ha paura, qui le leggi vengono interpretate non danno sicurezze. La burocrazia è quel che ha danneggiato di più, come me ci sono tanti che non investono più”.

Infine ha difeso Renzi: “Sta andando avanti come un bulldozer, merita di essere sostenuto, vuole decidere mentre chi era in politica finora voleva solo lavorare per restarci”. E ha aggiunto su Berlusconi: “È un grande amico, la situazione in cui lo lasciano, che non si sa cosa accadrà il 10 aprile, è umiliante per il Paese, è un uomo che al di là di tutto ha dato lavoro a centinaia di migliaia di persone”.

Con il talk-show di Briatore si è dunque conclusa la prima tappa di “Panorama d’Italia”, il tour di convegni, dibattiti, intrattenimento e cultura che Panorama ha organizzato in tutta Italia e che proseguirà fino a fine novembre. Nell’insieme hanno preso parte fisicamente ai quindici eventi di Reggio circa 5000 spettatori, mentre milioni di telespettatori e di lettori ne hanno seguito le cronache attraverso TgCom, gli i telegiornali Mediaset e i social-media del gruppo.

Il passaggio di testimone c’è stato, alla fine dell’intervista di Scopelliti, con il Comune di Lecce, rappresentato dal Antonio La Mosa, che ospiterà dal 14 al 17 maggio prossimi la seconda tappa del tour.