Truffa al bilancio comunitario e nazionale per 1,3 milioni, sequestrati beni ad imprenditore
I finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Cosenza hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il tribunale di Cosenza, Livio A. Cristofano, avente ad oggetto denaro, beni immobili e terreni nei confronti del legale rappresentante di una società di persone operante nel settore della coltivazione dei fondi e nei confronti di un funzionario “pro-tempore” della Regione Calabria.
Le indagini, coordinate dal procuratore della repubblica di Cosenza, Dario Granieri e dirette dal sostituto, Giuseppe Visconti, hanno consentito di accertare una presunta truffa aggravata che sarebbe stata posta in essere dagli indagati e consistente in un articolato meccanismo fraudolento rivolto a percepire indebiti contributi dall’agenzia per le erogazioni in agricoltura (A.G.E.A.) nel settore agricolo (misure forestali) nell’ambito dello sviluppo rurale (ora regolamento (Ce) del consiglio n. 1698/2005, del 20 settembre 2005).
Le investigazioni di polizia economico-finanziaria eseguite dalle fiamme gialle, anche attraverso la disamina di molti atti autorizzativi che si presuppone predisposti ad “hoc” (decreti dirigenziali inesistenti, produzione di documentazione falsa), avrebbero consentito di smascherare il modus operandi dei due indagati, che sarebbe consistito nell’ottenimento dei contributi pubblici corrispondenti ad un valore di oltre 1,3 milioni di euro in favore della società. Peraltro è stata accertata la predisposizione e l’utilizzo di documentazione falsa necessaria a superare i rilievi mossi dal settore provinciale dell’assessorato regionale competente.
L’autorità giudiziaria, su proposta della polizia giudiziaria, aveva emesso nel 2013 una ordinanza di applicazione della misura interdittiva consistente nella revoca del finanziamento e l’esclusione dalle agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi per la durata di un anno. I soggetti indagati sono già noti alle fiamme gialle per essersi resi responsabili di simili violazioni riconducibili all’indebita percezione di contributi nel settore degli aiuti all’agricoltura (sviluppo rurale-seminativi, misura “set Aside”).